Scuola, regole Covid: per molti studenti è già il primo giorno di scuola e tane sono le regole anti virus che sono cadute rispetto allo scorso anno scolastico. Tuttavia, ora la principale preoccupazione, soprattutto dei dirigenti scolastici, è il caro gas.
Scuola, regole Covid da rispettare: quali sono?
La scuola è iniziata e per tantissimi studenti oggi è il primo giorno di scuola. I primi a rientrare in aula sono stati i ragazzi iscritti alle superiori ai corsi quadriennali, quindi, lo scorso 5 settembre, gli alunni della Provincia di Bolzano. Da domani si riparte in Abruzzo, Basilicata, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte, Veneto e nella Provincia di Trento. Il 13 settembre in Campania. Il 14 settembre in Calabria, Liguria, Marche, Molise, Puglia, Sardegna, Umbria. Il 15 in Emilia-Romagna, Lazio e Toscana. Il 19 settembre in Sicilia e Valle d’Aosta. Alcune scuole, in autonomia, hanno scelto una propria data di ripartenza.
Le due note del ministero dell’Istruzione a proposito del Covid, derivate dalle indicazioni della Sanità, sono arrivate negli istituti scolastici italiani nella seconda metà di agosto. La prima regola che non è più da rispettare è la mascherina. “Torneremo a guardarci in viso, a sederci più vicini, a riprendere attività e abitudini che avevamo dovuto mettere da parte“, ha detto il ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.
“Successivamente vedremo in base all’evoluzione della situazione epidemiologica“, ha affermato il ministro della Salute Roberto Speranza aggiungendo: “Questo non vuol dire che non possa essere usata, il mancato obbligo non comporta che passi il messaggio che la mascherina sia inutile. La mascherina si utilizza quando necessario”.
Per accedere ai locali scolastici non sono previsti controlli sullo stato di salute, ad es. misurazione della temperatura corporea. “Ma, se durante la permanenza a scuola, il personale scolastico o il bambino/alunno presenti sintomi indicativi di infezione da SARS-CoV-2 viene ospitato nella stanza dedicata o area di isolamento, appositamente predisposta e, nel caso dei minori, devono essere avvisati i genitori”, si legge ancora tra le Faq. “A titolo esemplificativo, rientrano tra la sintomatologia compatibile con COVID-19: sintomi respiratori acuti come tosse e raffreddore con difficoltà respiratoria, vomito (episodi ripetuti accompagnati da malessere), diarrea, perdita del gusto, perdita dell’olfatto, cefalea intensa”, viene ricordato.
Il caro gas preoccupa in vista dell’inverno
I dirigenti scolastici sono preoccupati del caro energia e della questione riscaldamenti. Il ministro dell’Istruzione in carica, Patrizio Bianchi, ha commentato: “Le scuole devono essere le ultime su cui intervenire in merito ai temi energetici. Dopodiché ci sono le autonomie: se un istituto decide di organizzare una propria struttura, può farlo”. Molti istituti come alternativa hanno già deciso di adottare la cosiddetta “settimana corta” per risparmiare su un intero giorno di riscaldamenti.
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