L’idea di YouTube era semplice. Seguire l’esempio di Super Chat, un metodo di pagamento con cui un utente può pagare per dare più rilevanza ai suoi commenti, dando così la possibilità al pubblico di sostenere un creator. Così è nata l’idea dell’“applauso”, una nuova funzione con cui un utente può fare una donazione a un canale con un semplice clic. Peccato però che questa nuova feature – disponibile solo in alcuni paesi – non piaccia granché proprio agli youtuber e ai creator della piattaforma, che accusano YouTube di voler monetizzare anche questa forma di interazione tra utenti e youtuber.
A conti fatti, questo applauso sembra infatti convenire più a YouTube che ai creators. La piattaforma, infatti, si prenderebbe il 30% della somma originale, che può essere di 2, 5, 10, 50 dollari. Una bella tassa. E non è tutto: se fatta da dispositivo mobile, la “trattenuta” di YouTube sale al 60%. Percentuali che hanno fatto insorgere la comunità di creators, alle prese con i continui capricci dell’algoritmo del sito e le modalità misteriose con cui “demonetizza” alcuni video. Bisogna ricorda infatti che YouTube si riserva di negare la monetizzazione a video e interi canali, costringendo gli youtuber a cercare altri modi di guadagnare soldi.
Tra questi ci sono siti come Ko-Fi e Patreon, con cui i fan possono sostenere più o meno continuativamente i loro beniamini. Ed è proprio questo tipo di servizio che i creators preferiscono agli applausi, ricordando al pubblico che Google – proprietaria di YouTube – fa già abbastanza soldi così. Effettuare micro-pagamenti a suo favore, insomma, non serve.