Oggi, 15 settembre, ricorre la Giornata Mondiale della Consapevolezza sul Linfoma, malattia onco-ematologica tra le più diffuse in Italia. Con la campagna “LightOnLinfoma”, Incyte, l’azienda farmaceutica multinazionale americana, da oltre vent’anni impegnata nella ricerca e sviluppo di soluzioni innovative in quest’area terapeutica, vuole accendere i riflettori su una malattia che, per fortuna, grazie al contributo della ricerca, è sempre più curabile, nonostante permangano ancora molti bisogni insoddisfatti per i pazienti. Allo stesso modo, nella giornata internazionale della consapevolezza, i palazzi di Regione Lombardia si illumineranno perdare un segnale di supporto a pazienti e medici i malati e a chi investe nella ricerca e nelle e cure.
Cosa è il linfoma
I linfomi maligni rappresentano il quinto tipo di tumore per frequenza nel mondo occidentale. A oggi, si contano oltre 60 tipi diversi di linfoma che, a seconda delle loro caratteristiche, vengono divisi in due grandi categorie: linfoma di Hodgkin (LH), dovuto alla trasformazione dei linfociti B, e linfoma non Hodgkin (NHL), dovuto alla trasformazione di entrambe le tipologie di linfociti (B e T). I linfomi non-Hodgkin (Lnh) sono un gruppo eterogeneo di tumori che in Italia rappresentano circa il 3 per cento di tutte le neoplasie. Si sviluppano nei globuli bianchi, chiamati “linfociti”, i quali aiutano a proteggere l’organismo dalle infezioni. I linfociti anomali tendono a raccogliersi nei linfonodi causando la formazione di tumori maligni.
Quanto incide in Italia
In Italia, si stima che ogni anno vengano diagnosticati circa 16.000 nuovi casi di linfoma, con un incremento annuo pari all’1,3%. In particolare l’incidenza dei Linfoma non -Hodgkin ( LnhLNH) è in aumento e le stime dei Registri tumori Airtum per il 2020 parlano di 7.000 nuovi casi tra gli uomini e di 6.100 fra le donne. La maggior parte delle persone (circa 9 su 10) con LNHnh ha un linfoma a cellule B (Dlbcl); attualmente si stima ci siano 28.800 persone in Italia con Dlbcl e ogni anno nuovi 4.400 pazienti sviluppano questo tipo di tumore maligno. Nonostante il 60 per cento di questi pazienti guarisca con la terapia di prima linea, il restante 40 per cento ricade o è refrattario alla terapia di prima linea. Con un trattamento rapido e appropriato, il Dlbcl può essere curato in 5-8 pazienti su 10.
La prognosi
La prognosi dei linfomi – spiega il Professor Umberto Vitolo, Responsabile studi clinici emalotologici Istituto di Candiolo – Fondazione del Piemonte per l’oncologia IRCCS – è migliorata sensibilmente negli ultimi anni aumentando in maniera esponenziale la probabilità di guarigione. Questo miglioramento si basa su due aspetti: innanzitutto una diagnosi precoce e una raffinatezza diagnostica in grado di valutare tutti i dettagli della malattia, inoltre una grande espansione dell’immunoterapia che grazie a nuove molecole che vanno dagli anticorpi monoclonali sia semplici sia ingegnerizzati, agli anticorpi coniugati con altri farmaci ad anticorpi B specifici, che attivano il sistema immunitario, hanno sensibilmente migliorato le possibilità di guarigione di questi pazienti. Per questo è importante cercare di velocizzare l’accesso alle terapie snellendo, laddove possibile, i passaggi tra i vari enti decisionali attraverso anche strumenti quali l’accesso nominale del farmaco o la legge 648 che possono rendere l’accessibilità a questi farmaci più veloce e semplice.
Il ruolo di Incyte
Oggi, grazie a nuove terapie, la cura del linfoma è sempre più accessibile. Anche grazie al lavoro di Incyte, aziendacasa biofarmaceutica americana globale con sede principale a Wilmington, Delaware, che si sta impegnando nella ricerca di una nuova terapiasi colloca tra le prime aziende in Italia per investimenti in ricerca sul territorio nazionale. Spiega Onofrio Mastandrea, General Manager di Incyte Italia, interviene così sul tema: “Da oltre vent’anni l’azienda investe nella ricerca onco-ematologica per dare soluzioni innovative ai pazienti affetti da patologie con un bisogno ad oggi ancora insoddisfatto. Per questo motivo, in occasione della giornata mondiale sulla consapevolezza dei linfomi, con la campagna #LightOnLinfoma, vogliamo accendere i riflettori su questa patologia, schierandoci al fianco di pazienti e istituzioni, per rendere realmente accessibile l’innovazione farmacologica con modelli che la rendano sostenibile per il SSN. Da diversi anni, Incyte si colloca tra i primi posti in Italia per numero di studi clinici avviati sul territorio nazionale, garantendo così un reale accesso precoce dei pazienti a nuovi trattamenti in aree terapeutiche con alto unmet need. L’impegno di Incyte nello sviluppo di soluzioni innovative per il trattamento del linfoma proseguirà anche nei prossimi anni, per garantire alternative terapeutiche di valore ai pazienti affetti da linfoma in diverse linee di trattamento”.
L’attenzione di Regione Lombardia
Accanto all’impegno dell’azienda, anche quello di Regione Lombardia. Come spiega il Presidente della Commissione III Sanità e Politiche sociali, Emanuele Monti: “Regione Lombardia è molto attenta al tema oncologico e del linfoma in particolare, in sinergia con l’associazione di pazienti, “la lampada di Aladino” e con il mondo della ricerca e con aziende come Incyte, molto attive in questo ambito. Regione Lombardia, nella giornata della consapevolezza del linfoma, che si celebra il 15 settembre, ha voluto illuminare le proprie sedi per concretamente simboleggiare la nostra attenzione concreta in questa data così importante. Ma Regione dimostra quotidianamente il suo impegno anche attraverso la messa a terra della recente riforma sanitaria lombarda e grazie al lavoro dei suoi centri di eccellenza sul territorio,: che stanno lavorando alle car -T, che rappresentano una grande innovazione in questo ambito, continuiamo ad essere al fianco dei pazienti e della ricerca”.
La Lampada di Aladino: “I malati hanno fiducia nella ricerca”
Come accennava Monti, un ruolo centrale nella presa in carico dei pazienti affetti da linfoma lo ricopre l’associazione “La Lampada di Aladino”. Una Onlus, guidata dal Presidente Davide Petruzzelli, che da oltre vent’anni è a fianco dei malati oncologici, guidata da Davide Petruzzelli: “La ricerca porta sempre più rapidamente innovazioni nei percorsi di cura per molti tumori del sangue, innovazioni con potenzialità in grado di incidere positivamente sulle prognosi, sulle possibilità di remissione/guarigione e sulla qualità di vita dei pazienti. I malati di linfoma hanno fiducia in ciò che di straordinario sta producendo la ricerca per loro, ma al tempo stesso chiedono di avere accesso ai nuovi trattamenti in tempi rapidi, così come l’emergenza Covid ci ha insegnato. Oggi l’armamentario terapeutico disponibile per combattere i linfomi può consentire prognosi sempre migliori, e proprio per questo i malati rivendicano la necessità di un nuovo modello di presa in carico che includa anche dimensioni sociali e psicologiche. Alla necessità di livellare le differenze territoriali, si aggiunge l’esigenza di rendere disponibili nuovi modelli e investimenti per compiere quel balzo in avanti tanto auspicato e che può fare la differenza nella vita delle persone con linfoma”.
Luci accese quindi per illuminare la ricerca e la speranza di un futuro sempre più libero dal linfoma.