Salario minimo, il Parlamento europeo ha approvato in via definitiva, nuova direttiva. La nuova regolamentazione, approvata con 505 voti favorevoli, 92 contrari e 44 astensioni, definisce i requisiti minimi per l’adeguatezza dei salari minimi. Ora l’Italia avrà tempo due anni per adeguarsi al nuovo regolamento.
Salario minimo, Parlamento Ue dice sì alla nuova direttiva
Dopo la votazione del Parlamento Europeo in merito alla nuova direttiva sul salario minimo, ora la palla passa al Consiglio Ue, che dovrebbe approvare formalmente l’accordo a settembre; dopo questo ulteriore passaggio formale, il testo sarà legge e diverrà pienamente operativo. I Paesi Ue, tra cui ovviamente anche l’Italia, disporranno di due anni di tempo per conformarsi alla direttiva.
Cosa cambia per l’Italia?
È importante sottolineare che, dopo l’approvazione della nuova direttiva sul salario minimo al parlamento Ue, la definizione del livello del salario minimo rimarrà di competenza dei singoli Stati membri, i quali dovranno però garantire ai lavoratori una vita dignitosa, tenendo conto del costo della vita e dei livelli di retribuzione. In Italia, dove manca un salario minimo universale, la platea interessata da un provvedimento sul salario minimo dovrebbe ammontare a 2 milioni di lavoratori.
La direttiva prevede inoltre l’obbligo per i Paesi membri di “garantire il diritto al ricorso per i lavoratori i cui diritti sono stati violati”.