Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Dal 24 febbraio scorso, alla guerra sul campo ha cominciato ad affiancarsi quella dei numeri. Le stime più recenti della Banca mondiale calcolano che nel 2022 il Pil dell’Ucraina si contrarrà del 35%; quello della Russia di 4 punti percentuali e mezzo. Un calo decisamente rivisto in meglio per Mosca e che disegna scenari molto più cupi sul prosieguo del conflitto.
Nel 2022 l’economia ucraina si ridurrà a un ritmo otto volte superiore a quello della Russia. Il report annuale della Banca mondiale ha delineato le previsioni dei due paesi coinvolti nel conflitto. Le statistiche delineano uno scenario tutt’altro che risolutivo sul campo. Se il vento della guerra sembra soffiare verso Kiev, le fredde stime economiche vanno in direzione contraria. Da Washington la World Bank stima una contrazione del 35% per del Pil ucraino e – solo – del 4,5 per quello russo.
Previsioni di guerra
L’ultimo report su Europa e Asia centrale della Banca mondiale è una doccia gelata per chi sperava in una prossima risoluzione della guerra. Rispetto alle precedenti stime – che ipotizzavano un calo superiore al 7 per cento – il contraccolpo economico per il Cremlino sembra meno impattante. Ai porgessi militari ucraini delle ultime settimane, fa da contraltare la situazione economica. Il congelamento di metà delle riserve internazionali della Russia e le minori entrate nazionali di petrolio e gas hanno il loro peso. “Inoltre, le sanzioni hanno portato a un drastico calo delle importazioni totali, limitando l’accesso a nuove tecnologie e attrezzature e finanziamenti esterni; smorzano le prospettive di crescita a medio e lungo termine”, aggiunge il rapporto.
La stessa istituzione deve però riconoscere come le sanzioni abbiano avuto un impatto meno grave del previsto sull’economia russa. L’aumento dei prezzi dell’energia ha contribuito ad attutire il colpo alla Russia dalle sanzioni che “stanno avendo significativi impatti economici negativi, anche se a breve termine meno gravi di quanto inizialmente previsto. Lo shock iniziale è stato mitigato dalla forte risposta fiscale delle autorità, dai controlli sui capitali, dall’inasprimento monetario, dall’azione rapida per arginare i rischi del settore finanziario, nonché dagli elevati afflussi di valuta estera guidati dall’impennata dei prezzi delle materie prime globali”.
Il peso della ricostruzione secondo la Banca mondiale
La Banca mondiale dichiara nel documento che la ripresa sarà stata lenta e cara. Il costo stimato per la ricostruzione dell’Ucraina sarà enorme. Al momento, i danni calcolati sono di 349 miliardi di dollari. Più di una e mezza il prodotto interno lordo del paese prebellico.
L’Ucraina era il paese più povero d’Europa già prima dello scorso 24 febbraio. Sette mesi di conflitto hanno fatto sì che un terzo della sua popolazione di 44 milioni di abitanti sia sfollato; e il 60% vive ora al di sotto della soglia di povertà nazionale. “L’invasione russa dell’Ucraina ha innescato una delle più grandi crisi di sfollamento umano e ha richiesto un pesante tributo alla vita umana ed economica”. Ha affermato Anna Bjerde, vicepresidente della Banca mondiale per l’Europa e la regione dell’Asia centrale.
Chi ripaga la guerra in Ucraina?
“L’Ucraina continua ad aver bisogno di un enorme sostegno finanziario mentre la guerra infuria inutilmente e per progetti di recupero e ricostruzione che potrebbero essere avviati rapidamente”, prosegue Bjerde. L’inflazione ha accelerato rapidamente, raggiungendo un tasso annuo di poco inferiore al 24% ad aprile, con l’inflazione elevata dei prezzi dei generi alimentari che ha danneggiato le famiglie, in particolare i poveri.
Il Primo Ministro ucraino Denys Shmyhal, in occasione dell’evento “Global Compact” tenutosi a New York il 21 settembre 2022, ha incontrato l’Amministratore delegato della Banca Mondiale Axel van Trotsenburg e la stessa Anna Bjerde per discutere della ricostruzione dell’Ucraina e del sostegno finanziario fornito dalla Banca Mondiale.
Meno di un trentesimo
“La Banca mondiale sta lavorando attivamente alla creazione di nuovi meccanismi per attirare investimenti per la ricostruzione dell’Ucraina”. In sette mesi dall’avvio dell’invasione, però, sono stati raccolti solamente 11 miliardi di dollari tra prestiti e sovvenzioni. Meno di un trentesimo dei danni causati al paese. La guerra dunque sarà ancora lunga e avrà strascichi per molto tempo.