Perchè questo articolo potrebbe interessarti? Giuseppe Conte ha partecipato alla manifestazione organizzata dalla Cgil nell’anniversario dell’assalto fascista alla sede nazionale del sindacato. Molti hanno interpretato questo suo gesto come un nuovo tentativo di posizionare il Movimento 5 Stelle a sinistra. In quell’area progressista che – si è visto alle ultime elezioni – non si riconosce nelle politiche del Partito democratico. Il segretario Cgil, intervistato da True-news.it, conferma questo avvicinamento tra la sigla sindacale e il M5s.
Le piazze dividono il paese e l’opposizione. Creano però una nuovo allineamento: quello tra la Cgil e il Movimento 5 stelle. I distinguo tra gli ex alleati del campo largo, insieme al governo nell’esperienza del Conte 2, sono diventati ancora più marcati in questi giorni sul tema della pace. Letta parteciperà a un sit-in davanti all’ambasciata russa il pomeriggio di giovedì 13 ottobre, Conte ha annunciato che non ci sarà, considerandola una manifestazione di partito (insieme al Pd e ad alcune associazioni ci saranno le bandiere di + Europa) e di preferire una manifestazione di tutti e senza bandiere.
La vicinanza pentastellata alla Cgil
Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil, annovera “il tentativo di Conte di intestarsi la piazza tra gli opportunismi politici che lui ha cavalcato in questa fase”. Ma allo stesso tempo, dice che “sarebbe una diminutio non sottolineare che i 5 stelle come forza politica hanno sempre fatto presente la loro vicinanza. Anche fisica”. E ricorda che “Conte, dopo l’assalto alla sede del sindacato, si recò insieme a una delegazione a portare la solidarietà sua e del Movimento”.
Anche lo scorso anno alcune centinaia di grillini erano presenti alla manifestazione indetta dalla Cgil la settimana dopo in piazza San Giovanni. Per Massafra, “la posta in gioco in questo momento è troppo alta per lasciare che la piazza che chiede pace venga connotata da una sola forza politica. Ed è proprio la direzione in cui la Cgil sta lavorando”.
Barzotti (M5S): La Cgil condivide le battaglie sul lavoro
Anche in questo caso la posizione di Conte e dei Cinque Stelle è vicina alla Cgil che, insieme a una vasta rete di associazioni, sta organizzando una grande manifestazione nazionale in novembre, che avrà il suo prologo in iniziative locali dal 21 al 23 ottobre. Quello del Movimento alla Cgil è un avvicinamento pianificato o solo la convergenza su alcune proposte?
“Il M5s è stato l’unico a portare in campagna elettorale istanze sul tema del lavoro, del salario minimo per legge e sulla riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario”, dice a True News Valentina Barzotti, deputata lombarda dei Cinque Stelle alla sua seconda legislatura. “Noi abbiamo un’agenda sociale reale, importante che è priorità assoluta. Gli elettori lo hanno capito. Il M5s resta una forza che porta avanti le battaglie in maniera concreta e risoluta, una forza senz’altro progressista. E che farà della lotta al precariato selvaggio e di tutti quei temi del lavoro , che alienano i nostri concittadini, un impegno costante. Ci sono parti sociali che condividono le nostre battaglie? Benissimo, più siamo meglio è. A beneficiarne saranno i lavoratori e le lavoratrici. Sì, quindi, a chi vuole stare dalla parte dei lavoratori concretamente”.
I Cinque Stelle e i sindacati
La deputata grillina, di professione avvocato del lavoro, aggiunge: “Negli ultimi trent’anni i salari dei lavoratori sono diminuiti mentre negli altri paesi sono aumentati. Chi doveva proteggere i lavoratori non si è fatto sentire abbastanza e non ha agito in maniera incisiva. Questo è il nostro punto di partenza. Come Movimento 5 stelle saremo vicini alle rappresentanze sociali che si dedicheranno agli interessi dei lavoratori e delle lavoratrici partendo proprio dal miglioramento del loro salario netto in busta paga, in questo momento insufficiente per tante persone. Non dimentichiamoci che ci sono 4 milioni di lavoratori poveri in Italia e che ci sono categorie di lavoratori completamente scoperte o che hanno contratti scandalosi”.
“Ci sono altri temi altrettanto importanti su cui ad oggi si è stati timidi e su cui bisogna agire in maniera concreta, come quelli della dignità e della qualità del lavoro”, conclude l’onorevole Barzotti. “Come il diritto alla disconnessione, al lavoro agile. Noi come M5s lotteremo per questi ed altri diritti dei lavoratori e quindi supporteremo quelle rappresentanze sociali che condividono questo tipo di sensibilità e che vogliono farlo davvero”.
Il “matrimonio” Fiom-Cinque Stelle nel 2018
Per trovare una “corrispondenza di amorosi sensi” tra Cinque Stelle e Cgil (anche se alcuni sindacalisti contattati da True News, off record, hanno ammesso di aver votato il Movimento) bisogna tornare indietro nel tempo. Esattamente a cinque anni fa. La segreteria della Fiom Cgil, la cui guida era stata appena affidata a Francesca Re David, era popolata di nomi vicini ai Cinque Stelle.
“Il matrimonio Fiom-Cinque stelle”, scriveva Lidia Baratta su linkiesta.it, “ha anche un officiante. Rosario Rappa, componente della segreteria nazionale della Fiom, prima di essere eletto alla segreteria di Napoli, è stato segretario generale della Fiom di Taranto. Landiniano, ex comunista, ex di Rifondazione, da tempo detiene la delega alla siderurgia nel sindacato. In un’intervista a Dario del lavoro, Rappa è stato il primo dirigente Fiom a fare “coming out”: non solo ha detto di aver votato per il M5s, ma ha anche riconosciuto al movimento un impegno particolare a favore dei lavoratori.
“Alcune loro parole d’ordine sono anche nostre», ha detto Rappa. “Come per il reddito di cittadinanza. Tra lavoro e reddito, noi siamo per il lavoro, non c’è dubbio”, ha precisato, “ma se non c’è lavoro, e il sistema di ammortizzatori sociali è stato smantellato, il reddito lo devi garantire, devi dare un sostegno“.