C’è una cosa che durante la sfida di Champions League tra Inter e Barcellona è saltata all’occhio di alcuni osservatori attenti anche alle questioni finanziarie. Stiamo parlando del main sponsor che compare in bella vista sul petto dei giocatori. Ecco, da una parte, quella dei catalani, capeggiava il marchio di Spotify, su quella dei milanesi invece DigitalBits. Insomma, da una parte c’era la piattaforma audio più famosa del mondo con miliardi di download e centinaia di milioni di abbonati; dall’altra un’azienda semi sconosciuta di criptovalute, quanto di più vago e scivoloso che il mondo della finanza possa offrire.
Sono mesi che l’Inter è a caccia di un nuovo sponsor
E infatti sono mesi che l’Inter è a caccia di un nuovo sponsor dato che, con il crollo di Bitcoin e cugini vari, sembra che lo sponsor non stia rispettando il contratto e fatichi a pagare. Capite bene che tutto questo faccia aumentare in maniera imbarazzante la forza economica di certi club, tutti esteri, che dalle sponsorizzazioni ricavano molto ma molti più soldi rispetto alle nostre squadre. Alcuni esempi.
Il Bayern Monaco ha appena sottoscritto un accordo con Deutsche Telekom
Il Bayern Monaco, di sicuro dal punto di vista finanziario un vero fiore all’occhiello del calcio mondiale dato che si basa anche sull’azionariato popolare senza Paperoni arabi alle spalle, ha appena sottoscritto un accordo con Deutsche Telekom per la sponsorizzazione della maglia da 50 mln di euro l’anno; e questo fino al 2027. Una cifra assurda che però non basta per portare i bavaresi sul podio dei Top Club europei.
In cima, per incassi dalla sponsorizzazione della maglia, troviamo il Manchester City
In cima infatti, per incassi dalla sponsorizzazione della maglia, troviamo il Manchester City che da Etihad raccoglie 80 mln di euro l’anno. Certo, si tratta della compagnia aerea dell’emirato proprietario del Club, quindi una sorta di Aiuto di Stato, ed in più è compresa anche la sponsorizzazione dello stadio. Ma 80 milioni restano ed ogni anno entrano nelle casse del club inglese.
Al secondo posto, il Real Madrid, con lo stesso sponsor del Milan
Al secondo posto, inutile dirlo, il Real Madrid, che versa alla società del Presidente Florentino Perez 70 mln l’anno per mettere il suo nome sulla “camiseta blanca”. Qui, prima di continuare la top ten, dobbiamo racontare che la stessa Emirates è lo stesso brand che troviamo sulla maglia del Milan. Ai rossoneri però viene versato molto meno: 14 mln l’anno. Un quinto di quanto ricevono i madrileni. Maldini e la dirigenza però con un ottimo lavoro di marketing e l’invenzione degli “sponsor di manica” sono riusciti a recuperare altri 12 milioni, per un totale annuo di 26.
Terzo posto al Psg, quarto al Barcellona
Al terzo posto in Europa c’è il Paris Saint Germain che, anche qui, sfrutta il brand della compagnia aerea del suo Emiro, Qatar Airways, ed incassa 65 mln di euro l’anno. Seguono il Barcellona (di cui sopra) che riceve da Spotify 58 mln di euro. Poi il Manchester United forte del contratto con Teamviewer da 55 mln di euro. Segue un gruppone con Arsenal, Liverpool, Chelsea e Tottenham attorno ai 45-50 mln. E le nostre?
Detto dei 26 mln del Milan dobbiamo tornare all’Inter che avrebbe un accordo da 25 con DigitalBits che però, visti i problemi, dovrebbe interrompersi a breve. La ricerca di un nuovo sponsor al momento non ha dato esito positivo ma le cifre richieste non si dovrebbero allontanare troppo da quelle di oggi.
La Salernitana incassa da Caffè Motta 800 mila euro
In cima alla classifica, manco a dirlo, che la Juventus con i 45 mln da Jeep. Ma anche qui, si tratta di una cosa gestita in “famiglia“ (Agnelli…). Il resto è molto ma molto lontano. La Roma incassa sempre da DigitalBIts 12 mln l’anno. Altra criptovaluta per la Lazio, legata a Binance con un accordo da 10 mln l’anno, per tre anni. Ma se andiamo verso le parti basse della classifica si scende a cifre che da sole spiegano la differenza di potenziale economico. La Salernitana ad esempio incassa da Caffè Motta 800 mila euro. Un centesimo di quello che la capoclassifica europea, Manchester City, incassa dal proprio. Ed è cos’ che ci si può permettere di comprare Haaland…