Elon Musk è finito nel mirino dell’agenzia federale dopo il passo indietro per l’acquisto di Twitter. Al centro ci sono diverse diatribe portate avanti tra gli avvocati del fondatore di Tesla e quelli del social.
Elon Musk, finito sotto inchiesta per l’operazione Twitter
Elon Musk è finito sotto inchiesta federale per l’operazione Twitter. A rendere pubblica la notizia sono stati gli avvocati di Twitter, depositando un’istanza alla Corte del Delaware. “Elon Musk – scrivono nella richiesta i legali dello studio Potter Anderson Corroon Llp – è attualmente sotto inchiesta da parte delle autorità federali per l’acquisizione di Twitter”.
Cos’è successo?
Il tutto è nato dal passo indietro di Musk nell’acquisto del social Twitter. L’azienda del social ha chiarito che gli avvocati del fondatore di Tesla hanno invocato il “privilegio investigativo”, rifiutandosi di consegnare i documenti richiesti. A fine settembre, sempre secondo il social, gli avvocati di Musk hanno fornito un “registro dei privilegi” per identificare i documenti da non divulgare. Il registro faceva riferimento alle bozze di una email del 13 maggio inviata alla Securities and Exchange Commission (Sec) e a una presentazione alla Federal Trade Commission (Ftc), le due autorità regolatorie Usa contro la manipolazione del mercato. “Questo giochetto di ‘nascondere la palla’ deve finire”, ha affermato la società nel documento depositato in tribunale.
Tuttavia, in una nota rilasciata all’agenzia Reuters, Alex Spiro, uno dei legali di Musk, ha detto che la richiesta del social network sarebbe da considerarsi un “depistaggio”, aggiungendo che “gli unici ad essere sotto inchiesta federale sono i dirigenti di Twitter”.