C’è una persona scomoda che si aggira attorno alle prossime Olimpiadi Milano-Cortina 2026. Ad essere sinceri più che una persona è il suo cognome. Perché per alcuni politici il cognome Benetton è dai tempi del crollo del Ponte Morandi un nemico, qualcosa da far sparire, da Autostrade ma non solo.
E così ad alcuni politici non è scappato come nei Mondiali di Sci di Cortina appena conclusi a capo dell’organizzazione e formalmente Presidente della Fondazione Cortina 2021 che ha gestito l’evento ci fosse Alessandro Benetton, il rampollo più famoso della famiglia. E a nulla è servita la dichiarazione dello stesso Benetton di non volersi occupare della questione Olimpiadi proprio per evitare polemiche. In Parlamento sanno benissimo che si può in qualche maniera “controllare” o quantomeno influenzare certe situazioni e certi ruoli senza essere presente di persona con il proprio nome e cognome. E Benetton a Cortina oggi come domani non è un cognome banale…
Ad esempio sotto accusa sono finiti un paio di candidati presenti tra i papabili per la presidenza di Società Infrastrutture Olimpiadi Milano-Cortina 2026, l’ente che di fatto dovrà controllare e gestire tutti i lavori a trasporti, strutture di ogni tipo della manifestazione; ente, va ricordato, con un portafoglio superiore al miliardo di euro. Se aggiungiamo che le tensioni tra la Lega e Malagò non si sono di fatto mai spente ecco che sui giochi olimpici invernali in programma tra 5 anni regna, dietro ai sorrisi, una certa tensione.