di Francesco Floris
C’è un grande ritorno del panorama real estate di Milano? Forse. Danilo Coppola, l’ immobiliarista caduto in disgrazia assieme ai “furbetti del quartierino” e condannato in appello a sette anni di carcere poco più di un anno fa per la bancarotta della Porta Vittoria Spa, è di nuovo di attualità.
L’imprenditore protagonista delle tentate scalate ad Antonveneta e BNL e all’epoca finanziato, senza che gli venissero chieste in cambio garanzie, dal Banco popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani, è l’uomo che avrebbe voluto riqualificare il quartiere milanese di Porta Vittoria con un maxi progetto di sviluppo immobiliare ma nel 2016 ha fatto un buco di 400 milioni di euro nel bilancio. Soldi che – secondo gli inquirenti – sarebbero stati distratti dal gruppo Coppola per poi venire dirottati in una fitta rete di società in Lussemburgo.
Oggi il quartiere Porta Vittoria è in mano a Prelios sgr che vorrebbe cederlo al colosso americano Hines. L’investimento? Quasi 200 milioni di euro. Per un’area che copre 139mila metri quadrati complessivi e con un progetto che include 23mila mq destinati al residenziale, circa 24mila mq di strutture ricettive e di servizio tra cui un hotel, una galleria commerciale e un’area fitness, box e parcheggi.
Operazione faraonica che gode anche dell’appoggio delle istituzioni milanesi. Si è messa però di traverso la società “Immobiliare Orizzonte”. Presentata come una società svizzera del “mattone”, la stampa del settore real estate ha fatto trapelare come l’Immobiliare Orizzonte abbia trascinato in tribunale Prelios, sostenendo di avere un contratto preliminare su quell’area precedente a quello firmato dal fondo americano Hines. La società svizzera avrebbe anche già raccolto 140 milioni di euro come equity da investitori elvetici per chiudere l’operazione Porta Vittoria. Secondo la loro linea l’accordo di Hines è subordinato al rispetto del primo contratto. Per questi motivi hanno mosso gli avvocati contro la sgr di Prelios, il gruppo di asset management e credit servicing guidato da Fabrizio Palenzona, erede di quella che un tempo era la Pirelli Real Estate e guidata oggi dal Presidente Giancarlo Scotti e l’ad Patrick Del Bigio.
Ma chi sono gli svizzeri? Si tratta della “Immobiliare Orizzone sagl”, un’agenzia di compravendita fondata nel 1997 e la sede registrata nel Comune di Stabio, in Canton Ticino. Nel 2019 si è salvata dal fallimento dopo essere stata messa in liquidazione. Il 2 settembre di quell’anno il fallimento è stato revocato con decreto della Pretura del Distretto di Lugano ristabilendo la situazione precedente al 22 maggio, quando era stata ordinata la riapertura della procedura fallimentare in via sommaria.
Fra i soci della “Immobiliare Orizzonte” figurano Giuseppe Vitali, Francesca Bertoni e Silvia Necci, ex moglie e madre dei figli del costruttore romano Danilo Coppola, oltre che socia in affari dello stesso. Lei è sempre uscita pulita e assolta dai procedimenti giudiziari che l’hanno coinvolta assieme al marito ed è entrata nella società svizzera nel febbraio del 2014. Stesso anno in cui la Necci ha costituito un veicolo lussemburghese con il nome di Estrella 27, una delle creature societarie e fiduciarie per amministrare la Porta Vittoria Spa. Potrebbe essere il ritorno a Milano in grande stile dei Coppola? Può darsi. L’imprenditore romano si è sempre rifiutato di pagare da solo per tutti il fallimento dell’operazione Porta Vittoria e ha definito “assurda” la sua condanna a sette anni, con la procura che ne aveva chiesti cinque.