Dormire, bene e nella giusta quantità di ore, è fondamentale. Ma, nella società della competizione e del successo ostinato (e ostentato), sembra essere un’attività superflua. Quasi una perdita di tempo, sottratto ad attività lavorative. Due le dichiarazioni che confermano una narrazione che spesso si sente ripetere: dormire poco per produrre di più.
Francesco Costa: ” L’idea di trascorrere dormendo 8 ore su 24 mi ha sempre trasmesso un grande senso di angoscia”
Francesco Costa, vice-direttore de Il Post, cura, ogni mattina, il podcast “Morning”. Un successo inaudito, migliaia di ascolti. La sua è una rassegna stampa che fa il pungono ai giornali, fa emergere le storture e i vizi dell’informazione italiana. Per produrlo, Costa si sveglia ogni mattina alle 4. In tanti, nella cerchia dei fan, si sono chiesti: “Ma quanto dorme”?. La risposta l’ha data in un racconto per l’inserto “Finzioni” del quotidiano Domani: “Di solito dico che svegliarsi ogni giorno alle 4.45 è questione di abitudine, che lo fanno in tanti, che non voglio rinunciare a una vita normale e quindi dormo poco, circa 4 ore a notte, eppure sono vivo e anche piuttosto feliice. Ma per quanto possa sbuffare ogni volta , è vero che il sonno e la sua gestione hanno scalato la classifica delle preoccupazioni“. E poi le parole che hanno scatenato polemiche sui social: “Sia chiaro, sapevo a cosa andavo incontro quando ho cominciato. Ma costringermi a dormire meno mi sembrava una liberazione. Certo, per stare bene bisogna dormire 8 ore per notte, lo dicono sia la scienza che il buon senso: ma l’idea di trascorrere dormendo 8 ore su 24, cioè un terzo di ogni giornata, cioè un terzo della vita, mi ha sempre trasmesso un grande senso di angoscia”. Il pezzo prosegue con riferimenti a Orietta Berti, “felice di dormire solo 2 o3 ore a notte” e ad Arianna Huffington, svenuta un giorno per le scarse ore a letto.
La modella e medico milanese: “Il mio segreto? Dormire poco”
Nessuno vuole cambiare lo stile di vita di Francesco Costa. E’ la sua esistenza. Lunedì scorso il dorso milanese del Corriere della Sera presenta un’intervista a una modella e medico a 23 anni. Una ragazza prodigio, che coniuga due attività impegnative, il cui segreto – strillato nel titolo – è “dormire poco”.
Due esempi lampanti di messaggi che stridono con l’attuale boom di casi di salute mentale. Quasi un Italiano su tre – riporta l’Istituto superio di dorme un numero insufficiente di ore ed uno su sette riporta una qualità insoddisfacente del proprio sonno. I disturbi del sonno in Italia appaiono in crescita e risultano più frequenti tra gli anziani e i soggetti con un livello socioeconomico inferiore. Sono questi i principali risultati di uno studio condotto nel 2019 e appena pubblicato sull’autorevole rivista Scientific Reports da ricercatori dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), l’Università Bocconi e l’Istituto di Ricerche Farmacologiche Mario Negri, in collaborazione con l’Istituto Doxa.
Nei mesi di Febbraio e Marzo 2019, un campione rappresentativo della popolazione italiana (3.120 persone di 15 anni o più) è stato intervistato sulla quantità e qualità del proprio sonno tramite un questionario. Nello studio, si definisce sonno insufficiente un sonno di durata uguale o inferiore alle 6 ore. Il sonno insoddisfacente è, invece, quello giudicato qualitativamente basso o molto basso dagli intervistati.Le statistiche si affiancano a un bombardamento mediatico di spot che promuovono integratori – melatonina su tutti – per il buon sonno. Sintomo che si dorme poco. E male.
Dormire poco e male, i rischi per la salute
L’Humanitas, dalle parole della dottoressa neurologa Lara Fratticci, ha indicato in un articolo tutte le conseguenze dello scarso sonno. “Frequentemente, la sensazione di avere poca energia, la difficoltà a concentrarsi e una costante spossatezza sono sintomi della carenza di sonno”, spiega la dottoressa Fratticci. “Oltre a influire sull’umore, la carenza di sonno può manifestarsi anche attraverso disturbi neurologici come: allucinazioni. vista sfocata e vuoti di memoria”.
Da numerosi esperimenti clinici effettuati in passato, e confermati da studi recenti, si è visto che il sonno è necessario per la sopravvivenza. “La sua carenza – spiega la dottoressa Fratticci – provoca nei soggetti colpiti allucinazioni sensoriali, performance esistenziali minori, calo dell’attenzione, frequenza dei cosiddetti microsonni durante la giornata, deficit dell’attenzione”.
L’intero sistema immunitario viene compromesso. Studi clinici, per esempio, confermano una connessione con il prediabete; inoltre, le donne abituate a dormire meno di 7 ore per notte sono più soggette a soffrire di eventi coronarici rispetto alle donne che dormono le canoniche 8 ore per notte”. Tra le conseguenze dell’insonnia, o di un sonno poco ristoratore, ci sono i disturbi dell’umore. Ansia e depressione. Acuuti dai lockdown e dalla paura del contagio. L’Aifa, riportando un rapporto OSMED, ha affermato che, nel 2021, il 7% degli italiani ha assunto antidepressivi. Mentre, tra gli adolescenti, è boom del consumo di sonniferi e benzodiazepine. Spesso rimediate per strada o su internet senza prescrizione medica.
Il buon sonno è fondamentale per tutta una serie di funzioni vitali. Pertanto alcuni messaggi, come quello di Costa o della modella e medico milanese, rischiano di consolidare una concezione errata del dormire. Vista come una perdita di tempo che crea “angoscia”. Per fortuna, il giornalista si è detto felice. Ma le numerose persone che soffrono di insonnia, di fronte a queste parole, sicuramente non avranno sorriso.