Al cuor non si comanda, nemmeno quando l’inflazione costringe molte persone a drastici tagli dei consumi: sulle app per incontrare l’anima gemella non si risparmia. Lo conferma Match Group (MTCH.O), bigtech americana con sede a Dallas, Texas, che possiede e gestisce il più grande portafoglio globale di servizi di incontri online, tra cui Tinder, Match.com, Meetic, OkCupid, Hinge, PlentyOfFish, Ship e OurTime, per un totale di oltre 45 società.
Mentre altri colossi della tecnologia hanno presentato conti drammaticamente in calo, con Google che ha vissuto il suo giorno nero, Match Group ha invece superato le stime sui ricavi trimestrali grazie al fatto che un maggior numero di utenti in cerca di incontri (occasionali) e relazioni ha sottoscritto abbonamenti a pagamento sulla popolare app di incontri Tinder, mandando in rally il titolo, salito fino al 18% mercoledì 2 novembre dopo la presentazione di risultati.
Una buona notizia per l’azienda, che quest’anno è stata scossa da cambiamenti nelle posizioni dirigenziali e da preoccupazioni degli analisti per la scarsa esecuzione delle nuove funzionalità delle sue app, oltre ai rischi legati alla crescita vertiginosa dell’inflazione, che ha messo sotto pressione la spesa dei consumatori per il dating. Quest’anno le azioni della società, che ora vengono scambiate sotto i 50 dollari, sono scese di oltre il 65%.
Aumentano gli iscritti a Tinder
Nonostante le previsioni, però, il fatturato dell’azienda per i tre mesi che si sono conclusi il 30 settembre è stato di 810 milioni di dollari, battendo la stima media degli analisti di 793 milioni di dollari, secondo i dati di Refinitiv. Il fatturato di Match Group è così aumentato dell’1% rispetto all’anno precedente (escludendo le variazioni dei tassi di cambio, le vendite sono cresciute del 10%). In particolare, le entrate di Tinder sono salite del 6% e gli utenti paganti sono aumentati del 7%, grazie al ritorno di una funzione che consente agli utenti di scorrere a destra e a sinistra dal desktop.
L’azienda, tuttavia, sta ora correndo ai ripari in vista della previsione di una crescita piatta per il quarto trimestre: si attende un fatturato tra i 780 e i 790 milioni di dollari, al di sotto delle stime di mercato di 809,2 milioni di dollari, poiché si teme un ulteriore colpo di 14 milioni di dollari a causa di un dollaro statunitense più forte di quanto previsto in precedenza.
L’indebolimento dell’economia globale, in particolare, sta colpendo i marchi di Match che servono i consumatori a basso reddito. Il gruppo prevede di affrontare il rallentamento con riduzioni delle spese legate al personale e al marketing e prevede di avere margini piatti nel 2023. “Mentre i nostri ricavi da abbonamento rimangono nel complesso relativamente resistenti, abbiamo visto un certo impatto del deterioramento delle condizioni macroeconomiche soprattutto su marchi come Plenty of Fish, che serve consumatori con un reddito meno discrezionale, e sulla spesa à la carte, che tende a essere più discrezionale rispetto agli abbonamenti“, hanno dichiarato il CEO del gruppo Bernard Kim e il CFO Gary Swidler in una lettera agli azionisti.
Cercasi a.d. per Tinder
La società ha aggiunto che è in corso la ricerca di un amministratore delegato per Tinder, posizione vacante dopo l’improvvisa partenza ad agosto di Renate Nyborg , il primo CEO donna dell’azienda, che aveva inizialmente pianificato l’introduzione del “Tinderverse” dopo aver acquisito nel 2021 la società di realtà aumentata Hyperconnect. Un progetto che non ha avuto seguito, perché poi sono stati tagliati i fondi per i progetti legati al metaverso ed è stato annullato il piano per una valuta digitale in-app chiamata Tinder Coin.
Guardando al futuro, l’azienda ha dichiarato che il prossimo anno punta ad aumentare le vendite fino al 10%. “Oltre a rilanciare la crescita di Tinder, nel 2023 intendiamo concentrarci su investimenti mirati e ad alto rendimento, in particolare su Hinge e The League, oltre che su alcune nuove app incubate“, hanno dichiarato Kim e Swidler.