“Sono alla ricerca di una ragazza o anche coppia lesbo, max 35/40 anni, seriamente intenzionata ad avere un figlio da crescere insieme, ma con vite personali separate. Preciso che non sono e non sarò mai interessato ad alcun coinvolgimento sentimentale o sessuale, ma altresì mi piacerebbe stabilire un rapporto di amicizia e rispetto duraturo finalizzato specialmente alla creazione di un ambiente familiare ottimale e piacevole”. Questo è il post di jojo85, che lo intitola “E’ arrivato il momento di diventare papà (Torino)”, ma potrebbe essere la richiesta di molti altri uomini e donne in cerca di un cogenitore: che cos’è? Si tratta di una persona che ha il desiderio di diventare papà o mamma, ma che non cerca invece un partner per una relazione di coppia.
Per favorire l’incontro online si può trovare una serie di siti dedicati alla cogenitorialità e da poco sono nate anche le rispettive app, come quella di Co-genitori.it, parente italiana dell’inglese CoParents, che si definisce “una piattaforma di social media che ha lo scopo di fornire un terreno comune ai donatori di sperma liberi e ai co-parenting desiderosi di trovare corrispondenze adeguate”.
Insomma, come scriveva il sociologo Zygmund Bauman in “Amore liquido”, la famiglia basata sull’amore romantico è in crisi e così si formano modelli alternativi, più fluidi, frutto della disillusione giovanile verso gli esempi tradizionali, ma anche della tendenza a fare figli in età sempre più avanzata. “Le famiglie si presentano in una moltitudine di forme: famiglie con genitori dello stesso sesso, famiglie miste, genitori single che allevano i loro figli da soli o co-genitori che condividono la custodia dei loro figli – si legge sulla home page di Co-genitori.it – . Questi sono solo alcuni esempi delle tante e svariate possibilità. Che tu sia single, in una relazione dello stesso sesso o in una coppia che soffre di infertilità, anche tu puoi diventare genitori. Il tuo primo passo sarà trovare soluzioni alternative che ti consentano di avere un bambino“.
App per la cogenitorialità: quali sono
Un fenomeno che all’estero è già più diffuso che nel nostro paese. “L’idea mi è venuta durante una serataa New York: da un lato avevo i miei amici, over 30, single e senza figli, stanchi delle app di dating. Dall’altro, le mie amiche che desideravano una gravidanza e sentivano il ticchettio dell’orologio biologico”, ha raccontato Ivan Fatovic, ideatore e ceo di Modamily, primo sito a nascere ormai qualche anno fa. L’hanno seguito CoparentaLys, Pride Angel, Copaping e Family4Everyone, solo per fare alcuni esempi.
Ad accomunare tutte queste piattaforme è la possibilità di fare un’accurata ricerca del co-genitore desiderato, leggendo le descrizioni personali e anche selezionandolo tra gli iscritti attraverso un motore di ricerca basato su molteplici fattori, come età, altezza, colore degli occhi, peso, reddito, lingue parlate, religione, sport e interessi. Per esempio, jojo85 si descrive così: “Sono un uomo di 37 anni di Torino, altezza 1,70, fisicamente normale, cerco di tenermi in allenamento volentieri quando riesco, inoltre ricopro una posizione lavorativa stabile e assicurata sino alla pensione, tant’è che ad oggi sono ancora alle prese con corsi di formazione e università dovuti alla mia costante crescita professionale“.
RickRis, invece, è un uomo di 43 anni, di nome Riccardo, che vive poco distante da Firenze. “Sono molto giovanile, sportivo, socievole – assicura -. Mi piacerebbe conoscere una ragazza al massimo coetanea per formare una famiglia avendo da molto tempo il desiderio di essere padre“. “Ciao, sono una donna di 34 anni, cerco donatore o cogenitore di bella presenza di max 40 anni“, è la sintetica richiesta di Nina88, mentre quella di Hope22 è lunga e dettagliata: “Sono una donna di 37 anni etero, che da sempre ha il forte desiderio di una famiglia e dei figli. Vivo a Napoli, e sin da ragazza mi piaceva l’idea di avere una famiglia numerosa, scherzando dicevo che volevo mettere su “una squadra di calcetto” ; purtroppo o per fortuna (dipende dai punti di vista) ho “sbagliato” le mie scelte sentimentali. Oggi sono orgogliosa della donna che sono diventata e vorrei coronare ugualmente il sogno della maternità con un uomo pronto ad essere un genitore, una persona risolta, serena e solida. Penso che per crescere un bambino felice sia essenziale l’atmosfera che vede e che respira. Spero davvero di incontrare qui la persona giusta con cui intraprendere questo cammino familiare“.
Le app per fare figli con gli sconosciuti
Una volta individuato il candidato ideale si può iniziare a chattare per approfondire la conoscenza ed esprimere le reciproche aspettative ed interessi. Non solo: le stesse piattaforme propongono test di compatibilità ed accordi genitoriali per dividersi attentamente le responsabilità e gli obblighi di ciascuno prima della nascita del bambino. Al di là delle valutazione etiche che ognuno può fare, infatti, i dubbi sono numerosi anche dal punto di vista pratico: come si può concordare l’educazione di un figlio senza praticamente conoscersi? Come si può gestire un bambino se si vive magari a distanza? La genitorialità non è decisamente uno di quei progetti che si possono stabilire a tavolino o meglio tramite smartphone