Si sono spente nella sera di Abu Dhabi le luci sul Mondiale di Formula 1 2022. Al di là delle vicende sportive e della Ferrari, di cui ci occuperemo più avanti, quello che è innegabile è il successo, anzi il trionfo economico del Circus.
Numeri definitivi e finali verranno resi noti più avanti ma le dichiarazioni del Capo della «baracca», Stefano Domenicali, dicono già tanto. Ovunque si sia corso si è registrato il tutto esaurito ed un record di spettatori paganti; tifosi che non si sono fermati nemmeno davanti a biglietti dal prezzo molto aumentato rispetto agli anni precedenti. Entusiasmo sugli spalti ma anche davanti alla tv con dei record di ascolto un po’ in tutto il mondo, compreso per le prove del venerdì, solitamente trascurate dai tifosi.
Tutto questo porta a numeri a dir poco sbalorditivi
Nei primi due trimestri dell’anno infatti il fatturato della Formula 1 è cresciuto del 49% rispetto all’anno prima. Ad esempio, il fatturato è passato da 501 a 744 milioni. Merito non solo degli incassi milionari in biglietteria ma anche dei ricavi dalla trasmissione tv e dalla pubblicità, passati in un anno da 464 mln a 678 mln. Tutto questo porta ad una rivoluzione del bilancio che se lo scorso anno si è chiuso con un passivo di 43 milioni di dollari quest’anno vede un + 48 milioni. Un’inversione di tendenza che porta nuovi sponsor investitori e soprattutto nazioni e città interessate ad ospitare nuove gare nei prossimi anni. Ed è inutile dire come anche l’indotto, ovunque, ha generato ricavo mai visti prima d’ora.
A Monza si parla di un giro d’affari complessivo di 150 milioni di euro
A Monza si parla di un giro d’affari complessivo di 150 milioni di euro, tra biglietteria, e spese dei tifosi di vario tipo (alloggio, trasporto, vitto, gadgets) con i paesi ubicati attorno all’autodromo che avrebbero incassato nel complesso una cifra vicina ai 10 milioni di euro. Insomma, una vera e propria miniera d’oro. Merito della nouva filosofia dei proprietari Usa abili nel riempire la tre giorni di prove e gara in un vero e proprio happening con musica, concerti, vip dappertutto; insomma, il tipico show, all’americana.
Il bilancio sportivo della Ferrari
Ma non si può chiudere la stagione senza un bilancio sportivo della Ferrari. Anche quest’anno il Mondiale piloti è sfuggito di mano malgrado una partenza talmente brillante da aver illuso tutto e tutti. Fino a luglio c’è stata gara serrata con la Red Bull, poi la scuderia austriaca ha sviluppato la sua auto molto meglio di quanto fatto a Maranello, ed il margine tra le due è diventato incolmabile.
Il problema è che la Ferrari in vista della prossima stagione deve soprattutto decidere chi sarà la sua guida; la vicenda del licenziamento di Mattia Binotto è si stata smentita dalla casa madre ma i dubbi in realtà sul suo futuro sono tutt’altro che scomparsi. Soprattutto perché il rapporto con Charles Leclerc sarebbe ai minimi termini. Aggiungete poi che Sainz ha fatto sapere (tramite il Corriere della Sera) di «non sentirsi secondo a nessuno». Insomma, al box c’è una tensione troppo alta sulla guida tecnica e sportiva che non può fare bene, anzi. Più c’è da sistemare un motore dalle prestazioni notevoli, come però è notevole la sua fragilità. C’è da lavorare e da fare in fretta.
Si dice ad esempio che da agosto, visto il ritardo incolmabile tra Leclerc e Verstappen, si sia un po’ abbandonato l’oggi per lavorare sul domani. Tra tre mesi si comincia con le presentazioni delle auto 2023. Poi il via ai test ed al nuovo mondiale, una gallina dalle uova d’oro.