(Adnkronos) – Manovra 2023, obbligo Pos solo dai 60 euro. E’ quanto risulta nella nuova bozza bozza bollinata. Gli articoli del provvedimento salgono a 174 rispetto ai 156 della bozza, datata 27 novembre. Confermato, inoltre, l’innalzamento a 5mila euro del tetto per l’utilizzo del contante.
Le sanzioni previste si applicheranno esclusivamente in caso di mancata accettazione da parte di soggetti che effettuano attività di vendita di prodotti e di prestazione di servizi, anche professionali, di pagamenti, a mezzo di carta di pagamento (carta di debito, carta di credito e carte prepagate), di importo superiore a 60 euro.
Sulla questione del limite minimo per l’uso del Pos per i pagamenti ieri ci sono stati contatti tra Italia e Ue. “Si precisa che sul tema delle soglie al di sotto delle quali gli esercizi commerciali non sono tenuti ad accettare pagamenti con carte di pagamento, sono in corso interlocuzioni con la Commissione europea dei cui esiti si terrà conto nel prosieguo dell’iter della legge di bilancio”, si legge in una nota di Palazzo Chigi.
PD – “Il testo finale della legge di bilancio conferma la soglia dei 60 euro per i pagamenti col Pos” twitta Antonio Misiani della segreteria Pd. “È una marchetta elettorale doppiamente sbagliata. Va contro milioni di italiani che ogni giorno usano la moneta elettronica. Ed è in contrasto con gli obiettivi del Pnrr”.
Una scelta, quella di alzare il livello minimo di contante con il Pos, definita “scellerata” ieri dal segretario del Pd Enrico Letta.”E’ un drammatico ritorno indietro, un modo per aiutare alcune categorie che avrà un terribile danno sulle entrare fiscali del Paese ed è un invito all’evasione fiscale”.
CONSUMATORI – “Sul Pos assistiamo a uno schiaffo del governo ai consumatori che cancella in un solo colpo otto anni di battaglie in favore degli utenti” dice il Codacons. “Con tale decisione il governo annulla in un solo colpo una storica battaglia del Codacons durata ben otto anni e che aveva portato lo scorso giugno all’introduzione di sanzioni verso gli esercenti che rifiutavano ai clienti i pagamenti elettronici – spiega il presidente Carlo Rienzi –. Il vero problema, tuttavia, non è la soglia dei 60 euro, ma l’eliminazione delle sanzioni nei confronti dei commercianti che non accetteranno bancomat e carte di credito: se tale misura sarà confermata nella legge di bilancio, tutti gli esercenti, professionisti e artigiani potranno rifiutare i pagamenti con Pos anche per importi superiori ai 60 euro senza incorrere in alcun tipo di conseguenza con evidenti danni per i consumatori costretti, se vogliono effettuare acquisti e pagamenti, a ricorrere al contante” conclude Rienzi.
“Chiediamo l’intervento della Commissione Ue, vista la palese violazione degli obiettivi fissati con il Pnrr che, richiamandosi al vecchio Dl Fisco del Governo Conte II, prevedeva la sanzione di 30 euro aumentata del 4% del valore della transazione nei casi di mancata accettazione di un pagamento di qualsiasi importo, quindi anche di 1 cent” dice Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori. “Il governo ci fa tornare al Medioevo, schierandosi contro i consumatori e le esigenze delle famiglie, credendo così di tutelare i commercianti, non comprendendo che andando contro quanto è normale in tutta Europa, va contro anche gli interessi dei commercianti, che hanno innumerevoli vantaggi dall’uso dei pagamenti elettronici” prosegue Dona.
“Non solo per gli esercenti è più veloce il pagamento, non dovendo dare il resto con monetine varie, che bisogna anche procurarsi per non restare senza, ma si evitano errori di resto e ammanchi, non si ricevono banconote false, in caso di rapina ci sono meno contanti in cassa, non si deve andare pericolosamente in banca a depositare l’incasso della giornata con il rischio di furti e rapine e la perdita di tempo di andare in filiale e fare la fila, si facilita il pagamento degli stranieri, si fidelizza il cliente rispondendo alle sue richieste ed esigenze. Insomma, un autogol anche per i commercianti che, a differenza di quanto sostengono le loro associazioni di categoria, sono in maggioranza favorevoli ai pagamenti elettronici” conclude Dona.