La storia è quella delle foto dellamoglie dell’onorevole Soumahoro. Ieri un lettore ha segnalato a Dagospia che un fotografo di Roma, dieci anni fa, ha scattato e pubblicato in una sezione riservata del suo sito una serie di immagini private della moglie dell’onorevole. Orde di pipparoli sono andate tutte a scaricarsi le foto della signora. E un’altra orda di benpensanti ha gettato ulteriore fango sull’onorevole Soumahoro.
Bisognerebbe essere coerenti fino in fondo
Il problema di queste vicende è che se avvengono a sinistra, allora da destra c’è tutta una folla di gente con il ditino alzato. Quando invece avvengono a destra, c’è tutta una folla di gente con il ditino alzato a sinistra. Insomma, guelfi e ghibellini. Invece, bisognerebbe essere coerenti. Coerenti fino in fondo. Soumahoro deve chiarire il suo ruolo con le cooperative, gli stipendi non pagati eccetera eccetera, quando e se sarà indagato. Verrebbe da pensare che se fosse stato un esponente di destra ci sarebbe già aperta l’indagine, ma vabbè. Per ora non è indagato né testimone, e quindi ha solo l’urgenza di smetterla di fare scenette su Facebook, con le lacrime finte, e di dire m…te in televisione sul diritto al lusso da parte di uno che andava con gli stivaloni e il pugno alzato davanti al parlamento. Però.Però la moglie non c’entra niente, e non c’entrano niente le foto della moglie.