Ora che il mondiale di calcio ha regalato i primi due giorni di pausa senza partite si può già cominciare a stilare un bilancio di quelli che sono stati gli ascolti tv. Una cosa non da poco dato che la Rai ha pagato una cifra (misteriosa a livello ufficiale) si dice vicina ai 160 milioni di euro, il doppio rispetto ai 78 che Mediaset sborsò per Russia 2018, anche quello un Mondiale senza Italia.
La media dello share è attorno al 22,5%
Bene, nelle prime 48 partite giocate cioè quelle della fase a gironi e degli ottavi di finale la media dello share è attorno al 22,5%. fare una media precisa è complicato soprattutto perché nell’ultima giornata della fase a gironi si disputavano partite in contemporanea, la prima trasmessa su Rai 1 o Rai 2 e la seconda invece spostata su Raisport Hd (canale 58) dove i risultati ottenuti sono pessimi, attorno al 5%. Si tratta ora di capire se questo dato del 22,7% sia sopra o sotto le aspettative dei dirigenti di Viale Mazzini e soprattutto della concessionaria di pubblicità. Di sicuro si può fare un paragone con quanto successo 4 anni prima.
Il trionfo di Mediaset nel 2018
Mediaset portò a casa risultati di share, telespettatori ed introiti pubblicitari al di sopra di ogni aspettativa: fu un vero trionfo televisivo ed economico. La media dello share delle partite trasmesse dalle reti del Biscione fu allora del 30,7%, cioè 8 punti in più di quanto raccolto in questi giorni dalla tv di Stato. Identica distanza per il numero di spettatori. Il totale di chi si mise 4 anni fa sui canali Mediaset fu di 297 milioni. Ad oggi la Rai sfiora i 110 milioni e le partite che mancano sono 7. Anche pensare ad ascolti record sfiorare quei numeri sembra davvero impossibile.
È presto però per tracciare bilanci definitivi. È infatti evidente a tutti che con l’avanzare del torneo, a partire dai quarti di finale, poi le semifinali ed infine la finale, l’attesa del pubblico e lo share è destinato a crescere. Basti pensare che nel 2018, ad esempio, la finale Francia-Croazia raccolse quasi 12 milioni di spettatori per uno share del 66,6%. Va poi aggiunto che il mondo della tv in questi 4 anni è cambiato del tutto; sono comparsi i canali in streaming, le serie tv, che hanno tolto una bella fetta di clienti alla televisione tradizionale.
I programmi di contorno che la Rai sta offrendo
Ps. Una notazione a parte le meritano i programmi di contorno che la Rai sta offrendo. Il Circolo dei Mondiali, una copia del programma post Olimpiadi di Tokyo che raccolse enorme successo e lanciò Sara Simeoni come nuovo personaggio televisivo, stenta e raramente supera il 10% di share. Peggio ancora l’esito del tentativo «social» di Viale Mazzini che ha ingaggiato per delle strisce di pochi minuti la squadra della Bobo Tv che spopola su Twitch: Vieri-Adani-Cassano-Ventola. Lo spazio si avvicina mediamente al 5%, poco, praticamente lo zero. La prova che tra la tv ed il web c’è una differenza abissale e che non è vero che una cosa che funziona su una piattaforma funziona anche sull’altra.
Questo quello che riguarda l’auditel. Un altro invece è il discorso legato alla resa pubblicitaria ed al ritorno economico. Nessuno sa a che prezzo siano stati venduti gli spot; nessuno sa quale fosse lo share minimo garantito. E forse nessuno saprà mai gli introiti reali di questo Mondiale Tv.