«Ha vinto Leclerc…». Nelle parole di uno che frequenta da anni più i paddock di Formula 1 che i locali di casa propria la sintesi della rivoluzione che in poche settimane ha azzerato i vertici della gestione sportiva a Maranello.
Frederic Vasseur al posto di Mattia Binotto
La Ferrari ha annunciato quello che tutti sapevano da un mese e cioè che Frederic Vasseur è il nuovo Team Principal della Rossa al posto di Mattia Binotto. Un cambio nella plancia di comando legato si al fallimento generale dell’ultimo triennio, a partire dall’auto del 2020 totalmente sbagliata, firmata dall’ing cresciuto in casa ma che si è rivelata forse la peggiore della storia della Ferrari, e che ha reso complicato anche tutto il 2021. La rivoluzione regolamentare del 2022 dava a Binotto un’ultima chance: o si vince o si cambia. Bene. Dopo un inizio a dir poco spumeggiante con Leclerc che trionfava quasi senza rivali il passare delle gare ha raccontato l’evoluzione esplosiva della Red Bull ed i problemi al motore e al muretto della Ferrari. Il finale è ancora nella mente di tutti con la Mercedes arrivata a contendere addirittura il secondo posto nel mondiale all’auto italiana in piena crisi. In sostanza, non una stagione fallimentare ma di sicuro deludente viste le premesse iniziali.
Binotto paga la guerra interna con Charles Leclerc
Ma soprattutto Binotto paga la guerra interna con Charles Leclerc; i rapporti tra i due erano in crisi da mesi, dal famoso Gp di Gran Bretagna con il muretto che non fermava Leclerc ma Sainz per il cambio gomme condannando il monegasco alla sconfitta. Errore che il pilota sottolineava nelle dichiarazioni post gara a cui seguiva la famosa foto in cui si immortalava Binotto fare la predica con tanto di «ditino puntato» verso il giovane pilota. La seguente «cena della pace» a Montecarlo di pochi giorni dopo era buona solo per i paparazzi e per raccontare che tutto era passato. Balle.
Anche perché gli errori al box non finivano qui
Anche perché gli errori al box non finivano qui (ricordate l’Ungheria?) con Leclerc sempre più irrequieto che schiumava rabbia male contenuta davanti alle telecamere nei post gara. Così quando la proprietà si è trovata a dover fare il bilancio della situazione per prendere le decisioni sul futuro si è trovata sul piatto anche l’ipotesi che il monegasco potesse lasciare la Rossa alla scadenza del suo contratto (datato 2024), se non addirittura prima.
Leclerc è un vincente, come tutti i grandi piloti (anche se lui ha avuto in stagione le sue belle colpe ed ha commesso i suoi errori, sia chiaro); si sente pronto per lottare con Verstappen ed Hamilton e vorrebbe dopo anni di difficoltà avere davvero tra le mani un auto che gli permetta di competere per il titolo piloti. Il monegasco si appresta a correre con la Rossa per il quinto anno. Dopo l’apprendistato accanto a Vettel è diventato di fatto la punta del team ma non ha intenzione di aspettare oltre. Vuole vincere e farlo con la Ferrari è il suo sogno. Ma a tutto c’è un limite. Anche perché nel paddock gira la voce secondo cui la Mercedes stia pensando a lui per il dopo Hamilton.
Elkann ha scelto la linea della chiarezza interna con Sainz
E così Elkann ha scelto; ha scelto Vasseur e Leclerc. Ha scelto la linea della chiarezza interna con Sainz che in maniera elegante verrà messo nel ruolo di seconda guida. Ha scelto un rapporto chiaro e sereno tra i due che si erano già incrociati nei primi anni del monegasco in Formula 1 con l’Alfa Romeo. Perché il 2008 è lontano, troppo lontano per aspettare ancora.
C’è però un unico problema. La macchina della prossima stagione di fatto è stata fatta ancora da Binotto. Non dovesse risultare competitiva l’alibi per Vasseur è già bello che servito sul piatto d’argento («La macchina non è mia. La mia la vedrete l’anno prossimo….»). Quello che speriamo tutti è che non debba servire.