(Adnkronos) – “In Commissione Bilancio della Camera sono stati approvati due identici emendamenti a firma di Bruno Tabacci e Chiara Tenerini per il rifinanziamento della cosiddetta Nuova Marcora. La norma sostiene la nascita e lo sviluppo delle imprese cooperative costituite dai lavoratori per il recupero delle aziende in crisi e i processi di ristrutturazione e riconversione delle cooperative tra lavoratori e sociali. Il Fondo – gestito da Cfi-Cooperazione Finanza Impresa, società partecipata e vigilata dal Ministero delle imprese e del made in Italy – è stato rifinanziato per ulteriori 3,5 milioni di euro”. E’ quanto si legge in una nota di Cfi.
“Siamo davvero grati al Parlamento e all’impegno degli onorevoli Tabacci e Tenerini”, commenta Mauro Frangi, presidente di Cfi. “Anche nell’approvazione di una Legge di Stabilità così sofferta per le limitatissime risorse disponibili e tempi di approvazione molto serrati si è voluto garantire un ulteriore rifinanziamento del fondo della ‘Nuova Marcora’. È un segnale importante e positivo che conferma e rafforza il carattere strutturale di una misura che ha dimostrato di saper generare tanta buona occupazione e sviluppo di impresa”, continua.
“E’ molto importante -afferma Tabacci- che la Commissione Bilancio abbia approvato il mio emendamento. È una scelta concreta di dare continuità alla geniale intuizione del mio maestro, senatore Giovanni Marcora, che nel 1982 sostenne l’idea di questa forma di cooperazione così alta e nobile. È la maniera più corretta per rispondere alla crisi che stiamo attraversando”. “Sono molto soddisfatta perché con il, seppur parziale, rifinanziamento della Legge è passato un principio: si è intervenuti per il mantenimento dei livelli occupazionali in uno dei momenti più difficili per le imprese italiane”, sottolinea l’onorevole Tenerini. “Sarà mia premura e cura sostenere e far conoscere anche nel mio territorio il sistema dei workers buyout, cioè le aziende rigenerate dai lavoratori. Lavoreremo perché il Fondo abbia maggiori coperture: quello che serve all’economia non sono strumenti di sussidio ma di sostegno come questi”, conclude.