(Adnkronos) – Omicidio dei due fidanzatini siciliani in Inghilterra. Il presunto killer sarebbe stato ospite a ottobre, secondo quanto apprende l’Adnkronos, proprio della famiglia di una delle due vittime, Nino Calabrò, nel messinese. I due, Nino e la fidanzata Francesca Di Dio, sono stati trovati morti in un appartamento di Thornaby, nel North Yorkshire in Gran Bretagna. In occasione dei 18 anni della sorella Alessandra, infatti, il giovane croupier, che da tre anni si era trasferito in Inghilterra per lavoro, era tornato in Sicilia per festeggiare, insieme alla famiglia cui era legatissimo, il lieto evento. E il coinquilino ed ex collega di lavoro originario di Palermo, lo aveva seguito. Mamma Salvina lo aveva accolto in casa non immaginando neppure lontanamente quello che sarebbe accaduto a distanza di qualche mese. Tra i due, quindi, almeno sino a ottobre non c’era alcuna tensione.
Sulla vicenda gli investigatori inglesi mantengono il massimo riserbo. I due fidanzatini sarebbero stati massacrati a colpi di bastone. Un delitto di una ferocia inaudita. Nino sarebbe stato colpito alle spalle, mentre ad avere la peggio sarebbe stata la ragazza completamente sfigurata. Forse nel tentativo di resistere alla furia omicida ha tentato di difendersi. A dare l’allarme sarebbe stato il padre del giovane presunto assassino. L’uomo di origini iraniane era volato in Inghilterra qualche ora prima del delitto. Pare che il figlio da qualche tempo soffrisse di problemi psichici, così la madre preoccupata avrebbe chiesto al marito di raggiungerlo.
Raccapricciante la scena che l’uomo si è trovato davanti con il figlio accovacciato accanto ai corpi senza vita dei due ragazzi. Sul movente dell’efferato delitto resta il mistero. Sembra che Andrea avesse smesso da tempo di lavorare come croupier. Nino conosceva il suo disagio e aveva cercato di aiutarlo. Anche portandolo con sé a casa in Sicilia per il compleanno della sorella. Un modo per aiutarlo a superare il disagio e per stare in famiglia, quella stessa famiglia oggi distrutta dal dolore.