Perché non c’è la neve sulle Alpi: studi e ricerche hanno fatto emergere come questo terribile dato non si registrava addirittura da 600 anno. Segno del cambiamento climatico che sta colpendo il mondo e in questo caso le Alpi.
Perché non c’è la neve sulle Alpi?
Il satellite Esa Copernicus Sentinel-2 ha scattato una fotografia delle Alpi confrontando il 6 gennaio 2023 e l’11 gennaio 2022. La differenza è purtroppo clamorosa mostrando il drammatico cambiamento climatico. “Le temperature calde e la mancanza di nevicate nelle Alpi e nei Pirenei hanno lasciato diverse stazioni sciistiche con poca neve o senza. La differenza nel manto nevoso è visibile in queste immagini Copernicus Sentinel-2 acquisite nel gennaio 2022 rispetto al gennaio 2023 che mostra le stazioni sciistiche di Flims, Laax e Falera in Svizzera”, fa sapere l’Esa.
“Nell’immagine satellitare del 2023 – la didascalia dell’Agenzia spaziale europea – è più probabile che la neve si trovi sulle vette sopra i 2000 metri, mentre le piste da sci al di sotto di questa quota hanno dovuto fare affidamento sull’innevamento artificiale in questa stagione. Le piste da sci artificiali possono essere viste come sottili strisce bianche nella parte inferiore dell’immagine del 2023″.
Cosa sta succedendo
L’Esa ha così lanciato un terribile allarme climatico: “Secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale, una zona di alta pressione sulla regione mediterranea e un sistema di bassa pressione atlantica hanno indotto un forte flusso da sud-ovest che ha portato aria calda dall’Africa nord-occidentale alle medie latitudini. L’aria è stata ulteriormente riscaldata durante il passaggio nell’Atlantico settentrionale a causa delle temperature della superficie del mare superiori al normale. Tutto ciò ha causato un caldo da record a Capodanno, con temperature superiori ai 20°C osservate in molti paesi europei”.
Inoltre, sulle Alpi una così poca neve non si vedeva negli ultimi 600 anni, secondo quanto riportato da una ricerca condotta da un team di studiosi dell’università di Padova e dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr di Bologna, pubblicata su Nature climate change. “Quello che stiamo vivendo negli ultimi anni è qualcosa che non si era mai presentato precedentemente; qualcosa che non si era mai riscontrato da prima della scoperta delle Americhe”, osservano gli studiosi.
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