Juventus, penalizzazione per il caso plusvalenze: nella serata di venerdì 20 gennaio 2023 arriva la stangata. La Corte Federale ha usato il pungo durissimo solo contro il club bianconero che ha già annunciato il ricorso.
Juventus, penalizzazione dura per il caso plusvalenze
La Juventus ha rimediato una dura penalizzazione nel processo per il caso plusvalenze. La Corte Federale ha dato al club bianconero 15 punti di penalizzazione, addirittura 6 in più chiesti dalla Figc. Inoltre, sono stati inibiti anche gli ex dirigenti bianconeri: 2 anni e mezzo di inibizione a Paratici, 2 anni ad Agnelli e Arrivabene, 1 anno e 4 mesi a Cherubini, 8 mesi a Nedved.
Annunciato il ricorso
La Juventus farà ricorso entro 30 giorni dall’uscita delle motivazioni al collegio di garanzia dello sport del CONI. L’annuncio è arrivato dallo stesso club. “Juventus Football Club S.p.A. (“Juventus” o la “Società”) comunica che la Corte Federale di Appello – Sezioni Unite, visto il ricorso per revocazione ai sensi dell’art. 63 del Codice di Giustizia Sportiva proposto dalla Procura Federale, ha dichiarato ammissibile il ricorso per revocazione e pertanto revocato la pronunzia della Corte Federale di Appello, Sezioni Unite, n. 0089/CFA-2021-2022 del 27 maggio 2022 e, per l’effetto, disposto la penalizzazione di 15 punti in classifica per la Juventus da scontarsi nella corrente Stagione Sportiva e l’inibizione temporanea per il Direttore Sportivo, Federico Cherubini, di mesi 16 a svolgere attività in ambito FIGC, con richiesta di estensione in ambito UEFA e FIFA. Con la pronunzia revocata la Corte Federale di Appello aveva rigettato il reclamo proposto dalla Procura Federale avverso la decisione del Tribunale Federale Nazionale che, a sua volta, aveva prosciolto Juventus e gli altri soggetti deferiti per insussistenza di qualsiasi illecito disciplinare in ordine alla valutazione degli effetti di taluni trasferimenti dei diritti alle prestazioni di calciatori sui bilanci e alla contabilizzazione di plusvalenze. La Società attende la pubblicazione delle motivazioni e preannuncia sin d’ora la proposizione di ricorso al Collegio di Garanzia dello Sport nei termini del Codice di Giustizia Sportiva”