(Adnkronos) – “Utilizzare il patto sociale sulla sicurezza sul lavoro facendo tesoro delle buone prassi già sperimentate durante il periodo pandemico è un’ottima proposta risolutiva. Per questo ringraziamo pubblicamente il ministro del Lavoro e delle politiche sociali, Marina Calderone, per questa importante scelta”. Lo ha dichiarato in una nota Luigi Ferrara, presidente di Confassociazioni sicurezza e di Ancors, Associazione nazionale dei consulenti e dei responsabili della sicurezza sul lavoro. “Buone prassi queste – ha affermato – da sempre nel know how di Confassociazioni sicurezza e che oltre ad aver appoggiato durante i tavoli di lavoro ministeriali organizzati per far fronte all’emergenza Sars Covid 19, abbiamo ulteriormente proposto nello scorso anno sia durante i convegni della manifestazione bolognese Ambiente lavoro, sia durante le conferenze stampa organizzate al Cnel, al Senato e alla Camera. A cominciare dalla necessità di intervenire per una maggiore diffusione della cultura della sicurezza partendo dall’ambito scolastico da una parte, e dalla semplificazione degli adempimenti burocratici e formali, come già proposto da noi fin dal 2019, dall’altra”.
“Non dobbiamo dimenticare – ha continuato Luigi Ferrara – che sotto la schiuma c’è l’onda e che quindi alle stragi delle morti bianche, con la loro ricorrenza quasi quotidiana, si aggiungono i numerosissimi incidenti che seppur non mortali, producono molta sofferenza e anche drastici cambi di vita. Per cui il cambio di rotta non solo deve essere auspicabile bensì fortemente necessario per il numero sempre più crescente di incidenti sul lavoro non solo fatali ma anche meno gravi”. “I numeri – ha ricordato – parlano chiaro: le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail alla fine di ottobre sono state 595.569, registrando un aumento del 32,9% rispetto ai primi 10 mesi del 2021. Nel solo mese di ottobre 2022 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati ha segnato un +31,3% nella gestione Industria e servizi (dai 379.405 casi del 2021 ai 498.013 del 2022) e un +64,4% nel Conto Stato (da 45.939 a 75.508)”.
“In sintesi – ha continuato – i dati che si rilevano al 31 ottobre evidenziano a livello nazionale, per i primi 10 mesi del 2022, un incremento rispetto al pari periodo del 2021 sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che sono passati dai 385.707 del 2021 ai 522.147 del 2022 (quindi con un +35,4%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 17,7%, passando da 62.403 a 73.422 casi. Come dire: i morti sono tantissimi ma infortunati e invalidi sono altrettanto importanti. Di qui la necessità di mettere al tavolo tutti i soggetti interessati per i processi di prevenzione e formazione”. “Purtroppo – ha sottolineato Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni – nel guardare lo storico degli anni precedenti è evidente che non si registrano mai miglioramenti sulle denunce: infatti ad esempio nel 2021 erano 448.110 con un aumento registrato del +41,3% rispetto alle 421.497 del periodo gennaio-ottobre 2020 e del +11,5% rispetto alle 534.314 del periodo gennaio-ottobre 2019. Da qui l’auspicio di poter essere parte attiva al lavoro che già sta svolgendo il Ministro Calderone per spingere verso i giusti orizzonti un settore che sta subendo danni gravissimi, purtroppo non adeguatamente gestiti”.