Perché potrebbe interessarti? L’esame del decreto Milleproroghe è concentrato sulle concessioni ai balneari. La Lega ha infatti rilanciato sul tavolo al Ministero delle Infrastrutture per prendere almeno un anno di tempo. Ma nel provvedimento non mancano iniziative locali e toppe da mettere agli errori.
Le concessioni balneari non smettono di agitare la maggioranza e il governo, che verrà incontro alle associazioni di settore. Sul decreto Milleproroghe, in esame al Senato, i partiti di centrodestra sono chiamati a pronunciarsi sulla proroga, già paventata nei giorni scorsi. E per questo motivo è stato convocato il tavolo con i rappresentanti della categoria, definito «dirimente». Certo è che Fratelli d’Italia ha rinunciato all’iniziale proposta, depositata dalla senatrice Lavinia Mennuni, con il corollario di polemiche. L’obiettivo era quello di concedere un tempo supplementare ai balneari nell’attesa di una riforma organica del settore. I vertici di FdI hanno, però, lasciato cadere l’emendamento, non inserendolo tra i “segnalati”, ossia quelli che saranno discussi e votati in commissione a Palazzo Madama. Secondo le previsioni, infatti, tra mercoledì sera e giovedì mattina dovrebbero iniziare le votazioni. E si arriverà con una soluzione.
Il decreto Milleproroghe e le concessioni balneari
La Lega non è intenzionata ad arretrare sul dossier, trascinando con sé gli alleati. Tra le proposte di modifiche presentate al Milleproroghe non è stata ritirata quella che prevede una proroga di fatto concessa ai titolari dello stabilimento. Il testo, firmato dal senatore Roberto Marti, prevede l’istituzione «presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un tavolo tecnico con compiti consultivi», acquisendo tutte le informazioni necessarie a inquadrare la questione. E mentre terminano i lavori c’è l’espresso riferimento a un prolungamento di «12 mesi» delle concessioni.
Un punto su cui pure il senatore di Forza Italia, Maurizio Gasparri, è d’accordo. Un altro emendamento, firmato dall’ex ministro leghista Gian Marco Centinaio, vuole invece consentire l’impiego di manufatti amovibili, quindi le strutture dei lidi, fino al 31 dicembre 2023. Con possibilità di proroga, nel caso conservino le concessioni. Un segnale preciso al comparto che vede nel centrodestra l’interlocutore preferito.
Milleproroghe: le proposte dei senatori
Ma il Milleproroghe, come spesso accade, stuzzica molti appetiti per elargire risorse varie. Anche perché a Palazzo Madama non c’è stata alcun intervento sulla Legge di Bilancio e molti emendamenti sono rimasti in canna. Così, ancora la Lega, attraverso Claudio Borghi, ha proposto uno stanziamento «in favore dell’Accademia Internazionale di Imola e dell’Accademia Musicale Chigiana di Siena» di 2 milioni di euro all’anno dal 2024 al 2026. Un’altra iniziativa sembra invece trovare una convergenza: la stabilizzazione di 500 lavoratori precari, di diversi profili (da architetti a storici dell’arte), delle Soprintendenze.
Il loro contratto è scaduto a inizio anno e il Ministero della Cultura non ha inizialmente provveduto al rinnovo: dopo le sollecitazioni delle opposizioni, con una serie di interrogazioni sia alla Camera che al Senato, il governo ha garantito la disponibilità di porre rimedio alla vicenda. Il Pd ha depositato un emendamento di Cecilia D’Elia per mettere a disposizione le risorse necessarie ad attuare la misura.
Il calcio di Lotito
Tra le proposte da discutere c’è quella di Claudio Lotito, in qualità di senatore di Forza Italia, che chiede un nuovo regolamento contro la pirateria di eventi sportivi. Un problema che, nelle vesti di presidente della Lazio, sente molto da vicino perché danneggia le aziende che acquistano i diritti televisivi. Proprio in materia di diritti tv, invece, non figura tra i segnalati un altro emendamento di Lotito, che puntava alla proroga di due anni dell’accordo con Dazn, ritenuto vantaggioso dai club di serie A. Per l’ennesima volta, dopo la bocciatura nel decreto Aiuti quater e nella manovra economica, la misura non sarà varata. A rilanciare un cavallo di battaglia è infine la Lega, che vuole destinare altri 2 milioni e mezzo di euro ai Comuni di Linosa e Lampedusa per affrontare l’accoglienza dei migranti. Perché il Milleproroghe è così: immaginato per far fronte un po’ a tutto.