Chi è Monique Gregori, moglie del celebre fotografo Pino Settanni. Scopriamo qualche informazione in più sulla gallerista compagna di vita del ritrattista tarantino, scomparso nel 2010: “Nei suoi ultimi momenti era ancora pieno di idee”.
Chi è Monique Gregori, moglie di Pino Settanni: vita privata, carriera
Nata a Savigny-sur-Orge, Monique Gregori Settanni è nota al grande pubblico in quanto moglie e compagna di vita del celebre fotografo tarantino Pino Settanni, morto a 61 anni nel 2010 ucciso da un male incurabile. Gallerista di origini francesi, prima di trasferirsi in Italia lavora per alcuni anni a Parigi presso la RTF, la Radiodiffusion-Télévision Française, ente di radiotelevisione pubblica attivo dal 1949 al 1964. Nel 1963, Gregori arriva a Roma, dove cura diverse mostre d’arte e apre una galleria a suo nome in via del Babbuino. È qui che incontra per la prima volta Pino Settanni nel 1975.
Il ricordo del marito: “Era un uomo gentile, pieno di idee anche nei suoi ultimi momenti”
In un’intervista concessa a New Lab Photo, Monique Gregori ha ricordato suo marito e la sua dedizione alla fotografia: “Quando Pino aveva un’idea in testa doveva realizzarla a tutti i costi. Era un uomo molto gentile, lo pensavano tutti, ma era anche molto fermo e determinato, duro a tratti, si potrebbe dire. Non è mai esistito nulla che amasse più del suo lavoro“. Settanni ha inseguito la sua arte fino alla fine, come spiega la gallerista al Messaggero: “Aveva deciso di tornare in Afghanistan era tutto pronto. Negli ultimi momenti mi ha detto: Sto morendo, ma sono pieno di idee“.
Fu proprio Monique ad introdurre il fotografo pugliese al mondo dell’arte, che diventa un’enorme influenza sul suo lavoro: “Pino adorava Caravaggio e Rembrandt, i maestri della luce. Caravaggio per lui era il massimo, un artista immenso che sapeva far emergere dall’ombra i suoi personaggi. Questi pittori lo hanno ispirato anche per l’utilizzo del rosso e del nero, infatti sono colori molto ricorrenti nelle sue fotografie. L’esempio migliore per capire la sua infinita ammirazione per questi grandi maestri è lo scatto che Pino fece a Monicelli, il primissimo piano con un drappo rosso sul capo, ritraendolo come fosse un monaco rinascimentale, un mistico del passato“.