Le porte dell’Hotel Sheraton, due passi dallo stadio di San Siro a Milano, si apriranno regolarmente lunedì 30 gennaio mattina e la scena si ripeterà anche il giorno successivo. Fino alle 20, il momento della chiusura definitiva della sessione invernale del calciomercato italiano, una delle più povere e meno utili che si ricordi nella storia.
I fasti di inizio Duemila sono lontani, ma anche io movimenti di un anno fa
I fasti di inizio Duemila sono lontani, ma anche io movimenti di un anno fa (con la vetta del colpo Vlahovic dalla Fiorentina alla Juventus) sono un ricordo sbiadito. La crisi colpisce duro, non ci sono soldi e quei pochi che ci sono vengono centellinati. Lo scandalo che ha travolto la Juventus ha fatto il resto e, semmai, è possibile che nelle ultime giornate di trattativa incida in uscita dal club bianconero piuttosto che in entrata. Non è detto che ci si fermi qui e non è un problema solo della Juventus. L’Inter ragiona sulla cessione immediata di Skriniar, che se ne andrà comunque a parametro zero in giugno, la Roma deve risolvere la grana Zaniolo e in linea di massima non c’è nessuno che abbia voglia di investire.
La parola d’ordine è: stare fermi
La parola d’ordine è: stare fermi. Così anche il rito delle ultime ore di mercato, della sede ufficiale, del via vai di dirigenti e procuratori rischia di trasformarsi nella fotografia di un momento di recessione acuta del calcio italiano. La piccola consolazione è che non siamo da soli. Basta dare un’occhiata ai numeri della sessione per rendersi conto di come in Europa comandi ormai solo la Premier League che è già la Superlega del pallone nel Vecchio Continente.
Il divario tra gli inglesi e tutti gli altri è spaventoso
Il divario tra gli inglesi e tutti gli altri è spaventoso. A una settimana scarsa dal gong, i club della Premier League hanno un saldo negativo di 422 milioni di euro tra spese e incassi da trattative di mercato. Hanno investito 465 milioni in acquisti e riscatti, dieci volte tanto la Bundesliga (49 con un saldo negativo di 4) e molte di più rispetto a tutte le altre. Liga (25 spesi e saldo positivo di 13), Ligue1 (solo 19 milioni messi sul mercato) e Liga Portugal (20) seguono a distanze siderali. La Serie A è addirittura 13° nella classifica del database di Transfermarkt che traccia i movimenti e ha un saldo di +16.
Chi ha lavorato bene a giugno si gode il vantaggio sul campo, chi ha sbagliato tutto e ha problemi, abbozza
Non è una sorpresa. I club italiani hanno incassato a fatica dal Governo il via libera alla maxi-rateizzazione dei debiti fiscali con mora del 3% e, seppure senza ufficializzare la cosa, si sono resi conto che sarebbe stato controproducente a livello di immagine mettere in scena un mese di gennaio di spese pazze sul mercato. Lo tsunami che ha travolto la Juventus ha fatto il resto. Chi ha lavorato bene a giugno si gode il vantaggio sul campo, chi ha sbagliato tutto e ha problemi, abbozza. Malgrado tutto, lunedì e martedì le porte dello Sheraton si apriranno per mandare in scena l’ultimo atto di un rito che rischia di essere relegato ai ricordi del passato. Già da tempo i vecchi box che ospitavano i grandi vecchi delle trattative sono stati cancellati da call, stanze d’albergo riservatissime e viaggi intercontinentali delle agenzie di procuratori e intermediari che hanno spostato altrove il centro dell’interesse. La crisi ha fatto il resto. In estate ci si riproverà: tre mesi di tempo per ridursi, come tradizione, all’ultima settimana quando sarà fine agosto. Buon divertimento (se possibile) a tutti.