C’è un sospetto, se non un problema, in casa Inter. Attenti però a non farvi ingannare dalle apparenze. Non stiamo parlando delle critiche al gioco e ai risultati in campionato con il girone di andata chiuso con soli 37 punti, 13 in meno del Napoli che sta vivendo una stagione incredibile (ma che meno di due settimane fa è stata sconfitta proprio dai nerazzurri in maniera molto netta). La stagione della squadra e soprattutto di Simone Inzaghi viene già definita positiva. Fossimo a scuola potremmo dire che il primo quadrimestre è stato chiuso con la media del 6 e mezzo. Il successo nella finale di Supercoppa infatti pesa, e pesa doppio visto che è stato ottenuto nel derby. Va poi aggiunto il passaggio del turno in Champions League che, dopo il sorteggio con il girone infernale tra Barcellona e Bayern Monaco, era di fatto ritenuto impossibile. In campionato pesa la pessima partenza ma alla fine la squadra è in piena corsa per i 4 posti Champions ed il pensiero ad Appiano più o meno è il seguente: «Se,? facendo male, siamo alla fine terzi, ci basterà poco per confermarci…».
Il problema è il caso Skriniar?
Allora verrebbe da pensare che il problema sia legato al caso Skriniar. Il difensore ormai è chiaro non rinnoverà. Marotta ha provato la carta della fascia di capitano e dell’offerta poco sotto ai 7 mln di euro l’anno. Ma alla fine, nemmeno i gradi e l’amore per la squadra nerazzurra e la città possono quanto i 9mln netti l’anno, più 15 alla firma promessi dallo sceicco del Psg. I dirigenti nerazzurri stanno così provando a piazzare in questa sessione invernale il ceco a Parigi, sperando di raccogliere 20 mln ma si dice che Steven Zhang sia piuttosto nervoso perché, perso per perso, allora la cessione si sarebbe dovuta fare la scorsa estate accettando i 53 milioni messi sul piatto dai transalpini. Ma in realtà non è nemmeno quello.
E allora sarà Lukaku?
E allora sarà Lukaku, rientrato a Milano come carta vincente della stagione nerazzurra ma purtroppo entrato in una spirale di infortuni dalla quale non si vede via d’uscita. Il belga al massimo gioca spezzoni di gare e gioca piuttosto male. Ed il suo rinnovo per il prossimo anno sarà legato al finale di questa stagione. Eppure, non è nemmeno questo il problema misterioso dei nerazzurri.
Il problema è Marcelo Brozovic
Il problema è Marcelo Brozovic. Il croato infatti già prima del Mondiale ha dovuto fare i conti con un problema al polpaccio che lo ha tormentato anche in Qatar e che purtroppo non gli dà pace nemmeno ora che è tornato a Milano (ricordiamo che l’ultima partita giocata tra le dune dai croati è la finale terzo-quarto posto con il Marocco, lo scorso 17 dicembre: 40 giorni fa). Un infortunio raccontato come un problema enorme, quasi irrisolvibile per Inzaghi che al suo posto ha schierato davanti alla difesa non il giovane Asslani ma Chalanoglu che, un po’ a sorpresa, ha fatto e sta facendo benissimo, oltre ogni aspettativa. Brozovic d’improvviso si è trovato così a non essere più «insostituibile» come si diceva e come forse credeva di essere. Di sicuro il suo «problemino» al polpaccio non è più così chiaro e limpido e c’è chi comincia a pensare che sia una manovra in vista di una futura, se non addirittura, cessione. Non è un caso infatti che i dirigenti nerazzurri non abbiano chiuso la porta al Barcellona che ha proposto uno scambio alla pari con Kessie. Ipotesi che due mesi fa non si sarebbe nemmeno presa in considerazione ma che oggi viene valutata seriamente. Kessie è più giovane, più duttile tatticamente; Brozovic invece sembra spento e non più così voglioso di riprendersi l’Inter in mano.