Tra i diversi problemi degli italiani, c’è anche quello dell’insonnia che rappresenta un fastidio per circa il 20% della popolazione, una percentuale non di poco conto. Sembra però esserci una nuova cura contro l’insonnia, grazie alla creazione di un nuovo farmaco che agisce sull’orexina: si tratta di uno dei principali neurotrasmettitori, il quale opera sul sonno.
L’obiettivo è quello di alleviare questa difficoltà.
Insonnia, una nuova cura in arrivo
Nelle ultime giornate non sono mancate novità in ogni ambito, da quello farmaceutico, a quello calcistico, musicale, cinematografico e culturale. Un 2023 che non smette di sorprendere e, come annunciato dalla Società Italiana di Neuropsicofarmacologia (chiamata SINPF), si lavora ad un nuovo farmaco che ha come obiettivo quello di contrastare l’insonnia.
La comunicazione è stata data durante il Congresso Nazionale, tenutosi Venerdì 27 Gennaio nelle città di Milano e Venezia. Si tratterebbe di una rilevante novità, dato che in Italia questo problema colpisce il 20% della popolazione. A livello mondiale si valuta circa un terzo dell’intera popolazione, spesso già in età infantile. Nel 60% sono fenomeni che possono verificarsi intorno ai 5 anni, andando anche a ledere la salute psico-fisica durante la crescita.
Dunque sembra essere arrivato il momento di trovare una soluzione, grazie alla scoperta di una molecola che fa da antagonista all’orexina, cioè la daridorexant. Il suo compito è quello di regolare i cicli sonno-veglia nelle persone che soffrono di disturbi del sonno, dando anche una maggior spinta durante le azioni che si compiono nelle ore diurne.
Che cos’è l’insonnia
Analizzando i dati, è ormai evidente che non può essere più un fenomeno da sottovalutare.
A parlarne anche il direttore emerito di psichiatria all’ospedale Fatebenefratelli di Milano e co-presidente SINPF:
“L’insoddisfazione per la quantità o la qualità del sonno, associata alla difficoltà nell’iniziare e mantenere il sonno da almeno 3 mesi. Questo risulta pertanto perturbato da frequenti risvegli, con un conseguente impatto sulle ore diurne”.
Così il Dottor Claudio Mencacci ha dato la sua definizione di “insonnia”, mostrando anche quanto sia da monitorare.
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