Chi è Maria Castellitto, figlia di Sergio Castellitto e scrittrice al debutto con Menodramma. Giornalista in passato anche al Corriere della Sera, è pronta a lanciarsi nel mondo della narrativa: “Mio padre ha letto tutte le versioni del romanzo”.
Chi è Maria Castellitto, vita privata e carriera della figlia di Sergio Castellitto
Nata a Roma l’8 luglio 1997, Maria Castellitto ha 25 anni ed è la secondogenita del celebre attore e regista Sergio Castellitto, nata dall’amore con Margaret Mazzantini. Ha un fratello maggiore, l’attore Pietro Castellitto, e due minori, Anna e Cesare. Ha studiato alla SOAS , la School of Oriental and African Studies di Londra. Lavora come giornalista e in passato ha scritto anche per il Corriere della Sera. Data la sua natura riservata non ci sono molte informazioni sulla sua vita privata, per cui non è noto se sia sposata o abbia già dei figli. Ha profili social che sono però accessibili a pochi e non riportano informazioni dettagliate sulla sua vita personale. In passato ha lavorato anche nel cinema, recitando nel ruolo di Marie in I predatori, brillante film del 2020 scritto, diretto e interpretato da suo fratello Pietro.
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L’esordio da scrittrice con Menodramma: “Mio padre si è calato nei personaggi…”
A gennaio Maria Castellitto ha fatto il suo esordio come scrittrice pubblicando il suo primo romanzo, Menodramma. In un’intervista rilasciata a Repubblica, ha parlato del processo che l’ha portata a scegliere un titolo così particolare: “È saltato fuori mentre scrivevo. Mi sono accorta che stavo andando verso una certa oscurità e allora mi sono detta: anche meno. Alla fine, che fosse il titolo mi è sembrato naturale. C’è dentro anche il bisogno profondo di non soccombere al superfluo”.
La protagonista della storia è una giovane donna di nome Duna, studentessa di filosofia romana che legge sceneggiature per lavoro a Londra. La scrittrice in erba ha spiegato ad Elle di essersi ispirata a se stessa per crearla: “Ovviamente senza giurarmi fedeltà, anzi tradendomi infinite volte. E poi sono andata in una direzione più estrema. Mentre scrivevo non sapevo perché, l’ho capito dopo: l’estremismo non conosce barriere morali e quindi ti consente un’estrema libertà”.
Nella stessa intervista, Maria ha parlato del grande appoggio ricevuto da suo padre e dalla sua famiglia in questo progetto: “Quando ho fatto leggere il romanzo in famiglia mi hanno tutti molto supportato. Mio padre ha letto tutte le versioni. Un giorno mi ha mandato una foto di lui vestito in maniera molto strana con la frase: “Il regista Vittorio Solenni”, che è il nome del padre di Duna. Ovviamente quel personaggio non è lui, ma si era voluto calare nella parte“.