Guai in vista per l’Autodromo di Monza. Settimana scorsa i vertici sono stati convocati a Londra, sede di Liberty media, dal suo ad, Stefano Domenicali. In realtà a Londra si sono presentati anche i vertici dell’autodromo di Imola. I due circuiti italiani del mondiale infatti non sono per struttura, organizzazione, gestione del pubblico e soprattutto spazi dedicati alle hospitality all’altezza del resto del Circus.
Il credito a disposizione si è di fatto esaurito
Fortuna vuole che per tradizione e valore storico, per il fatto che la Ferrari sia italiana e che Domenicali stesso sia molto ma molto legato alle due piste nostrane (soprattutto a Monza dato che l’ex Team Principal della Ferrari vive proprio fuori dal Parco, a poche centinaia di metri in linea d’aria dalla pista) i due circuiti nostrani abbiano avuto in questi ultimi anni un trattamento “di favore”. Ma il credito a disposizione si è di fatto esaurito.
Gli americani pretendono un prodotto di un certo livello
Gli americani pretendono un prodotto di un certo livello, soprattutto per i tifosi Vip, e su questo non sono più disposti a fare sconti. Così ecco che Liberty ha chiesto lumi sui lavori alle due piste. Imola ha messo le sue carte sul tavolo: c’erano da modificare le vie d’accesso alle principali tribune (alzi la mano chi, in questi anni, non è tornato a casa dalla Rivazza con le scarpe piene di fango) ed ampliare la sala stampa. Ed il direttore, Pietro Benvenuti, ha potuto raccontare e mostrare i risultati dei lavori che hanno già preso il via. Gli emiliani quindi sono stati promossi.
Il 4 in pagella di Monza
Monza invece si è preso un bel 4 in pagella. Ad oggi nulla è stato fatto: tutto fermo e, malgrado le dichiarazioni di alcuni, chi conosce bene le cose sa che prima dell’autunno prossimo non si farà nulla. Insomma, la pista brianzola ha perso un anno. E non si dica fosse una questione di fondi. 5 milioni di euro erano stati già stanziati per essere spesi entro il 31 dicembre 2022. Soldi rimasti fermi sul conto corrente.
Cercare un colpevole, come in mille altre vicende italiane, significa entrare nella spirale dello “scaricabarile” tra prefettura, autodromo, ambientalisti (che non mancano mai), enti pubblici vari, burocrazia. Ad esempio per il rifacimento dei sottopassi tutto sembra bloccato dal fatto che andrebbero tagliati alcuni alberi secolari, andando contro le regole della Reggia di Monza.
A rappresentare la pista il fresco neo direttore dell’autodromo di Monza, Alfredo Scala, entrato in carica il 1 dicembre 2022 che ha preso il posto di Alessandra Zinno, a cui è andata la gestione del brand «Monza 100» (c’è chi parla, nei pressi della Villa Reale, di un ruolo simbolico per la ex numero 1…). Scala a Londra era accompagnato da uno dei suoi uomini di maggior fiducia, Vincenzo Lamaro, figura di primo piano, quindi, ma al momento ancora senza un ruolo definito. Si dice, come avviene già in altre piste dirette dallo stesso Scala, che sarà lui a gestire la parte commerciali e anche la comunicazione.
Il nuovo responsabile già scaricato
Non è un caso infatti che pochi giorni fa il fresco nuovo responsabile del settore, entrato in carica ad inizio settembre, sia stato scaricato. Alcuni organi di stampa hanno parlato di un addio scelto dallo stesso che in realtà ha ricevuto a sorpresa la lettera in cui gli veniva comunicato il mancato superamento del periodo di prova (di 6 mesi per i Quadri) con licenziamento immediato. E, a questo proposito, si dice anche che i vertici nazionali di Aci di questo siluramento non ne fossero a conoscenza e non l’abbiano presa bene.