Era il 4 dicembre 2016. Quando Matteo Renzi perde il referendum costituzionale, il Partito Democratico inizia anche il tracollo nelle Regioni. A quel giorno, il centrosinistra governava sedici Regioni direttamente e il Trentino-Alto Adige in coalizione. Gli sfuggivano solo Lombardia, Lazio e Liguria. Vediamo le 14 Regioni su 18 al centrodestra dal 2017 a oggi.
14 Regioni su 18 al centrodestra: la valanga dal 2017 a oggi
Da allora in avanti è iniziato il diluvio della destra italiana nelle Regioni. Nel 2017 fu conquistata la Sicilia. Nel 2018 la destra ha vinto in Molise, Trentino e Friuli Venezia-Giulia. L’anno successivo sono passate alla destra Abruzzo, Basilicata, Sardegna, Piemonte e Umbria. Nel 2020 le Marche e la Calabria, nel 2023 infine il Lazio.
Una rimonta politica notevole che ha portato all’ascesa del controllo della destra su molti centri ottenuti per la prima volta nella storia. Confermate nel frattempo Lombardia, Lazio e Liguria, sfuggono ben poche Regioni alla coalizione. Tra quelle con l’elezione diretta, il Pd controlla solo Emilia-Romagna, Toscana, Campania e Puglia. In Valle d’Aosta è minoritario e il Trentino-Alto Adige è diviso tra Svp e centrodestra.
La caduta della Pisana del Lazio riporta il centrodestra al potere in una sua roccaforte tradizionale. E in quest’ottica l’ascesa del centrodestra nelle Regioni è stato trasversale alle varie epoche. Iniziò nel 2017 con l’ultimo guizzo di Forza Italia. Proseguì nell’era di Matteo Salvini ed è confermato con la leadership di Giorgia Meloni. Un dato che va di pari passo con una constatazione politica: la destra come coalizione resta unita, il centrosinistra è spaccato. Ha tenuto in contesti di grande radicamento del Pd (Emilia e Toscana) o sulla scia della popolarità dei presidenti delle Regioni (Campania e Puglia). Ma altrove lo schema di unità in combinato disposto col maggioritario diretto delle Regionali ha punito il Partito Democratico. E questo trend, come ha sottolineato ai nostri microfoni Aldo Giannuli, segna che la legge elettorale plasma attivamente gli esiti elettorali. Come i trend degli ultimi anni bene insegnano.