Emilio Fede ha commentato l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby Ter. L’ex direttore del Tg4 ha spiegato di essere felice per come sia andata a finire per il Cavaliere. Tuttavia, si sente in qualche modo uno sconfitto.
Emilio Fede commenta l’assoluzione di Berlusconi
Emilio Fede ha parlato in un’intervista commentando l’assoluzione di Silvio Berlusconi nel processo Ruby Ter. L’ex direttore del Tg4 è contento di come è andata a finire per il Cavaliere ma in questa vicenda lui si sente uno sconfitto per le accuse ingiuste che ha dovuto affrontare ma soprattutto subire con l’allontanamento per sempre dal suo lavoro. Spiega in un’intervista a La Stampa, che è felice: “Sono molto contento della sua assoluzione. Mi chiedo invece perché io sono stato calpestato fino alla fine. Soprattutto sono contento per tutti quelli che sono contenti. La sua famiglia, i suoi amici”.
Le parole dell’ex direttore di Tg4
L’ex direttore del Tg4 in qualche modo si sentiva coinvolto in questo processo: “Purtroppo solo vincitore morale mi sono fatto 8 anni di domiciliari senza essere colpevole di nulla. Gli ultimi 8 anni della mia vita, e ormai vedo la morte in faccia, a 91 anni“, ha dichiarato il giornalista a la Repubblica. L’ex direttore parla di “rivincita enorme per Silvio Berlusconi, accusato ingiustamente di ogni nefandezza. Quanto a me non ho avuto bisogno di aspettare“.
Inoltre, su alcune accuse che gli sono state rivolte: “Emilio Fede non c’entra nulla nello scandalo delle foto false, tutto è stato organizzato contro di lui per cacciarlo dalla direzione del Tg4“. Quelle accuse portarono nel 2012 al suo licenziamento dalla Mediaset: “Quella sera dovevo andare a San Siro, dove giocava il Milan. Telefonai a Berlusconi che non ne sapeva nulla. Mi disse che ne avrebbe parlato subito a Confalonieri (una delle persone ritratte in quelle foto false, ndr), che era accanto a lui. Ma sentii anche Fedele gridare ‘no!’“.
Sulle cene: “La dico giurando: mai e poi mai nelle occasioni in cui cenavo a Villa San Martino ho visto scene di prostituzione, anzi proprio niente di osceno. Erano tranquille tavolate fino a che, finito di mangiare, partiva la musica e si ballava. Ma a quel punto, verso mezzanotte, io prendevo e salutavo“.