Emanuela Orlandi, il fratello Pietro è sicuro che finalmente si è vicini a una svolta del caso. Continua la battaglia mediatica per tenere alta l’attenzione il fratello di Emanuela. Negli ultimi giorni ha mandato l’ennesimo messaggio a Papa Francesco
Emanuela Orlandi, la svolta è vicina: il fratello Pietro ne è sicuro
Non si smette mai di parlare del caso di Emanuela Orlandi, questo grazie al continuo lavoro mediatico del fratello Pietro. Negli ultimi giorni, è stato ospite della trasmissione Crimini e Criminologia, su Cusano Italia Tv. Pietro non si arrende e vuole la verità. Addirittura è sicuro che si è vicini a una svolta del caso: “Io per il 22 giugno prossimo quando saranno esattamente 40 anni dalla scomparsa di Emanuela, spero finalmente di organizzare un sit-in, una grande manifestazione per festeggiare la fine di questa lunga storia. Stavolta sono più positivo di sempre perché sono convinto che la strada intrapresa sia quella giusta. E’ la prima volta, infatti, che dopo 40 anni lo Stato italiano e il Vaticano provano a collaborare. Il Vaticano ha aperto un’indagine e stanno per partire i lavori della Commissione parlamentare d’inchiesta”.
Messaggio a Papa Francesco
Poi, Pietro Orlandi ha anche mandato un messaggio diretto a Papa Francesco: “ La riapertura delle indagini sulla scomparsa di mia sorella è una decisione presa da Papa Francesco. Finalmente Bergoglio ha preso una posizione che non aveva mai preso in 10 anni di pontificato. Subito dopo l’elezione mi disse ‘Emanuela sta in cielo’. E allora, cosa sa Bergoglio di Emanuela? Se sa che è morta lo dica e non faccia come i suoi predecessori Wojtyla e Raztinger che sapevano tutto ma si sono portati il segreto nella tomba”.
“Lui per i fedeli è il rappresentante di Cristo in Terra. Gli insegnamenti di Cristo sono ‘verità e giustizia’; due parole che non sono mai riuscite a penetrare nelle Mura Vaticane. E allora, caro Papa Francesco, per una volta si ricordi che lei sta lì per seguire quegli insegnamenti – continua – Cominci a seguirli e ci aiuti ad arrivare alla verità e a dare giustizia a questa ragazzina che non merita di essere da 40 anni in questa situazione sospesa, né merita che qualcuno abbia deciso della sua vita e le abbia tolto la possibilità di scegliere della sua vita ”.