Non trova pace la Turchia che registra, in meno di un mese, la terza forte scossa di terremoto, che va ad aggravare la già difficile situazione del paese. Fortunatamente meno forte delle altre, con un magnitudo pari 5.6.
Febbraio non è però stato clemente con il territorio che si accavalla tra Europa orientale e Asia occidentale.
Turchia, altro terremoto e altri problemi
Dalla tragedia del 6 Febbraio (che ha colpito anche la Siria) a quella del 27 dello stesso mese, meno potente ma comunque preoccupante. Passando per quella di qualche giorno fa, esattamente il 21 Febbraio, con scosse pari a 6.2 e 5.8. La condizione dei cittadini è precaria e la situazione nelle città è a dir poco allarmante.
Il paese stenta a rialzarsi e, appena cerca di individuare uno spiraglio di luce, arriva un’altra batosta.
A dimostratlo ciò che è avvenuto questa mattina, intorno alle ore 10:30, con una nuova scossa che ha mosso il mondo e, in particolare, la zona est della Turchia, nella provincia di Malatya. Vittima dell’evento il distretto di Yesilyurt, dove c’è stato l’epicentro.
Una scossa meno forte di quelle precedenti, dato che ha registrato un magnitudo 5.6, come riferito dall’Afad (ovvero l’agenzia per la gestione dei disastri e delle emergenze). La problematica è legata all’instabile situazione che vive il paese, dato che compromette, e rallenta, la risoluzione dei problemi.
Il sisma di oggi presenta appena un decesso, al fronte però di 69 feriti, con 22 edifici colpiti dall’incidente. Notizie che vengono diffuse dall’agenzia di stampa di proprietà turca, ovvero l’Anadolu. Nulla a che vedere con le 42.000 vittime della prima scossa (tra Turchia e Siria) e i 6 decessi della scossa del 21 Febbraio, dove ci sono stati però ben 294 feriti. Nel complesso si tratta di un bilancio impressionante.
Il periodo buio sembra non voler illuminarsi, occorreranno aiuti – economici e non – per permettere al paese di rialzare la testa e svegliarsi da questo incubo.
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