Giletti a Belve si è raccontato sulla sua vita personale e professionale, raccontando i suoi trascorsi sia in Rai sia alla Mediaset. Il conduttore di La 7 si è anche visibilmente commosso parlando della sua famiglia.
Giletti a Belve in lacrime
Il programma di Rai 2 Belve è tornato in prima serata con una nuova edizione da martedì 21 febbraio. Con un totale di cinque puntate il programma è condotto da Francesca Fagnani. La conduttrice per la seconda puntata ha ospitato tra gli altri Massimo Giletti, conduttore di “Non è l’arena” su La7, dopo un lungo passato in Rai.
Il conduttore Giletti si è raccontato toccando diversi temi: da quelli professionali a quelli personali, strettamente privati. Quando ha parlato della sua famiglia e di suo padre, Giletti si è visibilmente commosso.
Ecco cosa ha detto il giornalista a Francesca Fagnani
“Lasciare la Rai è stato un dolore profondo – ha detto Giletti – ma a volte non esserci è un valore: fai delle scelte. Devo dire grazie a chi mi ha costretto ad andare via, nelle tempeste si costruiscono le persone”. Sull’esperienza alla Mediaset il giornalista ha confessato: “Ho un ottimo ricordo degli incontri con gli uomini Mediaset, ma mi è dispiaciuto non essere riuscito a dialogare con Pier Silvio Berlusconi, se ci fossimo incrociati sarebbe stato diverso. A me piace incontrare chi decide”.
Quando la Fagnani ha chiesto se ha più amici o nemici tra i colleghi, ha risposto: “Non potrò mai dimenticare quello che ha fatto Fiorello per me, in un momento difficile ha fatto un atto di amicizia che non posso dimenticare”.
Sulla sua vita privata e in particolare su un amore nascosto da 10 anni, Giletti ha confermato che qualcuno c’è al suo fianco. Il conduttore ammette che con le donne è stato “molto disonesto. La difficoltà è che uno è sempre alla ricerca e la ricerca comporta dei tradimenti (…) La tendenza infermieristica delle donne, nel senso “lo curo”, ma Giletti è incurabile”. Poi, il conduttore e giornalista non ha trattenuto le lacrime parlando del padre e della difficoltà di tornare nella casa della sua infanzia dopo la scomparsa del genitore. “Tornare a casa mi fa male, riavvolge il nastro di una vita.”
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