Napoli, scontri dei tifosi: si fanno i primi bilanci dei fermati ma anche dei danni che la violenza di ieri ha causato ala città e ai commercianti. C’è stata una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza con il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, il sindaco, Gaetano Manfredi e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis.
Napoli, scontri dei tifosi dell’Eintracht: bilancio degli arresti
Dopo la scelta di vietare la trasferta allo stadio Maradona ai tifosi dell’Eintracht, la violenza era quasi annunciata. Prima il corteo sul lungomare di Napoli, poi le tensioni e gli scontri con la polizia in centro, fino al culmine della guerriglia a Piazza del Gesù, con pare anche diversi tifosi dell’Atalanta a seguito dei circa 600 tedeschi. Anche dopo la gara ci sono stati momenti di violenza vicino al Royal Continental, l’hotel dove alloggiano i tifosi dell’Eintracht di Francoforte.
Nella mattinata si è tenuta una riunione del comitato per l’ordine e la sicurezza con il prefetto di Napoli, Claudio Palomba, il sindaco, Gaetano Manfredi e il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. È salito a 8 il numero delle persone arrestate dopo gli scontri di ieri tra tifosi dell’Eintracht, gli ultras del Napoli e le forze dell’ordine. Cinque sono italiani e 3 i tedeschi. Lo ha dichiarato il Questore di Napoli Alessandro Giuliano durante la conferenza stampa. Sono rimasti feriti o contusi sei uomini delle forze dell’ordine. Sono 470 gli ultrà tedeschi che dagli alberghi sono stati condotti negli uffici di Polizia per le procedure di identificazione: 120 sono stati accompagnati, nelle prime ore della notte, in questura a Frosinone e trattenuti per l’ identificazione. Poi sono stati scortati presso l’aeroporto di Fiumicino e hanno lasciato l’Italia. Altri 350 ultrà sono ancora in questura a Salerno per essere identificati.
Il sindaco di Napoli Manfredi sui danni subiti dai commercianti in città: “Dentro lo stadio la gara è stata bella, vissuta con tranquillità. Ciò che è successo fuori è inaccettabile. Il vero rischio però non si vive all’interno degli impianti, ma fuori, Si tratta di gruppi che si muovono con stretegie militari che si muovono in tutte le città, anche con l’aiuto di altre tifoserie. Noi, come Comune, abbiamo cercato di dare supporto al lavoro della Questura. Ho sentito il Ministro Piantedosi, gli ho chiesto di far ripartire il più presto possibile i tifosi da Napoli, essendo il post partita molto rischioso. Ed è avvenuto tra questa notte e le prime ore del mattino. Abbiamo avuto 5 autobus danneggiati dagli scontri e faremo presente in tutte le sedi competenti che è necessario dare la possibilità di un ristoro dei danni che c’è stato anche per i commercianti. Lavoreremo in questa direzione, faremo una quantificazione. Noi come Anm abbiamo avuto tra i 10 e i 20mila euro di danni agli autobus”.
La proposta di De Laurentiis
“La politica italiana della violenza nel calcio si è sempre lavata le mani. C’è stata l’unica premier a fare qualcosa, è stata inglese, una donna, e mi aspetto che la Meloni faccia lo stesso. Lo dico da tanto tempo: prendete la legge inglese e applicatela in Italia“ ha detto De Laurentiis, in conferenza stampa in Prefettura a Napoli sottolineando che serve un cambiamento di norme perché “se qui non viene regolamentata la frequentazione dello stadio non esiste la possibilità neanche di migliorarla. Lo stadio dev’essere un luogo sacro dove questa rappresentazione scenica importantissima viene trasmessa al mondo, come avvenuto ieri per noi con un match visto da un miliardo di persone”.