Continua il malcontento dei francesi nei confronti del proprio presidente, “colpevole” di aver approvato la legge sulle pensioni che tanto era stata criticata. Ecco allora che le proteste in Francia contro Macron non cessano e, anzi, si fanno sempre più fitte e delicate.
A non smettere sono anche le manifestazioni.
Proteste contro Macron in Francia: Parigi si ribella su tutte
Nonostante l’incessante richiesta dei cittadini e il maxi sciopero che per giorni ha messo in difficoltà il paese, Emmanuel Macron ha deciso di approvare la legge sulle pensioni, alzando l’età media da 62 a 64 anni. Ciò non ha fatto altro che inasprire i rapporti tra il presidente della repubblica francese e i suoi “elettori”, per nulla contenti della situazione.
Le tantissime manifestazioni – più di 260 in un solo giorno – non hanno fatto cambiare idea al 45enne che deve, però, fare i conti con quanto sta accadendo nel proprio paese. Le rivolte non vogliono cessare e la situazione diventa sempre meno gestibile. A dare l’esempio è la stessa capitale, dato che a Parigi sono stati effettuati circa 258 fermi (nell’ultima giornata), per un totale di 310 in tutto il paese.
In serata, per dimostrare il proprio disappunto, ci sarà il blocco stradale del périphérique, che comporterà numerosi disagi per la viabilità. Una protesta che rischia di degenerare, come ha dichiarato lo stesso ministro dell’Interno.
Gérald Darmanin, ai microfoni di RTL, ha infatti posto l’attenzione sulla vicenda:
“L’opposizione è legittima, le manifestazioni sono legittime, il caos o i disordini no”.
In più ha ammonito le azioni violente e incivili, come quelle che vedono il lancio ripetuto di sassi contro le prefetture, oppure l’incendio di alcuni manichini somiglianti i politici. Vista la situazione sarà opportuno trovare, quanto prima, un compromesso per rimettere in equilibrio il paese. Anche perché il conto dei fermi è in costante aumento.
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