Perché questo articolo potrebbe interessarti? Milan-Napoli sarà il diciottesimo incontro tra squadre italiane nelle coppe europee. In 37 anni ci sono stati 37 precedenti internazionali; e ben sette finali tra squadre italiane. Ci sono le tre grandi, ma anche alcune insospettabili del nostro calcio.
“Diciotto, diciotto, diciotto”. Come nella barzelletta di Gigi Proietti sul tizio che lamenta la mancanza di privacy – prendendosela col diciottesimo avventore che non si fa i c###i propri – l’incontro tra Milan e Napoli ai quarti di Champions sarà il numero diciotto. Nella storia ci sono stati diciassette precedenti tra squadre italiane nelle coppe europee. Tra andata e ritorno, le partite in totale sono stati 33; diventano 35 con l’andate e il ritorno di Milan-Napoli. E se ci saranno due italiane in semifinale toccheremo quota 37, in esattamente trentasette stagioni dal primo confronto del 1985-86. Nella storia ci sono state ben 7 finali di coppe europee tra squadre italiane.
In principio fu Juve-Verona
Il primo confronto tra italiane in Europa è stato tra due rivali di Milan e Napoli. E ha rappresentato la fine di una favola: quella del Verona di Osvaldo Bagnoli, l’unica squadra non capoluogo di regione a vincere lo scudetto (a girone unico; perchè come mi fanno notare i colleghi, la mitica Pro Vercelli vinse ben sette scudetti tra il 1908 e il 1922, quando ancora non c’era LVI e la massima divisione era divisa per zone, con lo scudetto assegnato dopo spareggi). Per esattamente trent’anni, dalla prima edizione della Coppa dei Campioni nel 1955, le italiane l’avevano scampata. Il primo confronto fuori dai confini nazionale era anche figlio di una tragedia. Il 29 maggio del 1985 la Vecchia Signora vinse la sua prima coppa dalla grandi orecchie, tra le lacrime per i 39 morti dello stadio Heysel di Bruxelles. La tragedia frutto della follia degli hooligans del Liverpool e della pessima gestione dell’impianto di sicurezza ebbe due conseguenze.
Per prima cosa, con la vittoria del titolo la Juve ottenne di diritto la qualificazione all’edizione successiva della coppa, liberando uno slot alla vincente dello Scudetto, proprio il Verona dei miracoli. Ebbe così luogo nella stagione successiva il primo derby italiano di coppa. Il cui decisivo ritorno si giocò a porte chiuse per la squalifica comminata dalla Uefa ai tifosi bianconeri. Dopo lo 0 a 0 dell’andata, il Verona in fase calante dopo la cessione di Fanna, venne sconfitto 2 a 0 dai bianconeri; che da lì a poco avrebbero vinto l’Intercontinentale con il gol annullato più bello della storia del calcio, quello annullato a Michel Platini conto l’Argentinos Jr. Le Roi mise a segno anche il gol qualificazione contro l’Hellas; seguito dal raddoppio di Aldo Serena.
Il Napoli e le notti magiche
Per il Napoli la doppia sfida col Milan tra il 12 e il 18 aprile rappresenterà il secondo derby. Il primo è un altro indimenticabile quarto di finale, di Coppa Uefa, contro la Juventus. Il 15 marzo 1989, Maradona e compagni sono chiamati all’impresa per ribaltare il 2 a 0 dell’andata (gol dell’animale Pasquale Bruno; e autogol di Corradini). E’ una delle notte indimenticabili del San Paolo – che poco di un anno dopo si sarebbe trasformato nel teatro dell’incubo che pose fine alle nostre Notti Magiche di Italia ’90. La mano de Dios e Carnevale riportano la sfida in equilibrio; poi Renica manda in visibilio Napoli con un gol all’ultimo minuto dei supplementari. I ragazzi di Osvaldo Bianchi avrebbero poi vinto la Coppa Uefa, in finale contro lo Stoccarda; al momento l’unico titolo internazionale degli azzurri.
Tra la fine degli anni Ottanta e i primi Novanta il nostro calcio ha toccato il suo apice; con tante squadre in grado di arrivare in fondo nelle competizioni europee. L’annus mirabilis del nostro calcio è proprio la stagione 1989-90, culminata poi coi mondiali italiani. In quella stagione al calcio italiano riuscì l’incredibile tripletta. Il Milan di Sacchi vinse la Coppa Campioni; la Samp dei gemelli del gol Vialli e Mancini iniziava la sua epopea vincendo la Coppa delle Coppe; e la Juve ottenne la sua vendetta, conquistando la Coppa Uefa nel doppio confronto contro la Fiorentina di un giovane Roby Baggio.
Alcune insospettabili nei precedenti
Erano anni in cui le italiane dettavano legge, non solo con le strisciate Milan, Inter e Juve. Nel 1990-91, Sacchi e i tre olandesi hanno, a fatica, la meglio sulla Sampdoria di Boskov nella Supercoppa europea. Ma è un anno da ricordare per l’altra squadra di Milano, l’Inter, che si aggiudica la Coppa Uefa. L’Inter degli invincibili elimina ai quarti l’Atalanta di Caniggia; poi in finale supera la Roma. A inizio anni Novanta la Serie A delle sette sorelle manda in Europa della matricole terribili. Le provinciali sono un autentico spauracchio.
Così il Parma di Tanzi, dopo aver vinto la Coppa Uefa, fa lo scalpo al Milan in Supercoppa europea. Curiosamente il Diavolo non si era laureato campione d’Europa, ma prese parte alla competizione al posto dell’Olympique Marsiglia, vincitore della Champions League 1992-1993 ma squalificato per via dell’affaire OM-VA; una brutta storia di corruzione interna al campionato francese.
La stagione successiva arriva un lampo dalla Sardegna; col Cagliari di Loulou Oliveira che elimina una la Juve ai quarti di Coppa Uefa; prima di arrendersi solo in Semifinale contro l’Inter di Denis Bergkamp che avrebbe poi sollevato il trofeo. La Coppa Uefa era il giardino di casa dei nerazzurri – una sorta di Sivigli ante litteram – con cinque titoli in bacheca. L’Inter si aggiudica il trofeo 1997-98 nella finale italiana al Parco dei Principi di Parigi contro la Lazio; è un delle notti più iconiche di Ronaldo il Fenomeno, con quel doppio passo a Marchegiani prima di segnare il definitivo 3 a 0. Immagine simbolo degli anni Novanti.
Intertoto e Milan re di Champions
Nel mezzo, il dominio italiano in Europa prevedrebbe anche una finale di Coppa Uefa vinta nel 1995 dal Parma sulla Juventus. Bei tempi, eh. E vi sblocco un ricordo: vi ricordate l’Intertoto? Ebbene sì, il trofeo internazionale più hipster ha visto un derby italiano. Il Bologna di Beppe Signori e Carletto Mazzone superò la Samp di Mancini nella semifinale della coppa estiva che garantiva ai numerosi vincitori l’accesso alla Coppa Uefa.
Dai più assurdi campi del continente alle notti infrasettimanali con la musichetta, in quegli anni eravamo re di Coppe. Lo scettro non può che andare al Milan di Ancelotti. Vincitore dei due derby al cardiopalma – per il momento scongiurati dall’urna di Nyon – contro l’Inter; e poi della finale di Manchester contro la Juve. Scontri a quote talmente alte, che è superfluo ricordarli: sono già memoria collettiva.
Gli ultimi precedenti
Quando nel 2003-2004 portammo tre squadre in semifinale probabilmente toccammo l’apice, prima del declino. Anche l’ultimo decennio di crisi però ha conosciuto derby europei tra italiane, con la Fiorentina di Vincenzo Montella protagonista che non ti aspetti; di quella che nel frattempo è stata rinominata Europa League. Sconfitta nuovamente dalla Juve di Conte nell’Europa League 2013/14; e vincitrice contro la Roma agli ottavi grazie allo 0 a 3 dell’Olimpico. Era il 19 marzo 2015. Quasi dieci anni e e più di trenta precedenti dopo, torna un sfida tra italiane oltre il confine.