Gli occhi chiari, i capelli lunghi. Nicola Bombacci, deputato per due legislature del Regno d’Italia, nacque rivoluzionario in quel di Forlì. Era socialista. Anzi, ne fu dirigente fino ad essere guida del partito nel 1918. Poi fu fondatore del Partito Comunista, e rappresentò l’Italia ai funerali di Lenin. Nel 1936 si avvicinò al fascismo, e nel 1943 aderì alla repubblica di Salò. Lui, dirigente apicale socialista, fondatore del Partito Comunista, morì da fascista vero, appeso per i piedi a Piazzale Loreto con la scritta vergata a mano “supertraditore”.
Il “Dax” celebrato nei murales di mezza città
E’ la Storia, bellezza. E chi come Nicolino Bombacci era definito “il Cristo degli Operai” può tramutarsi in un pericoloso supertraditore, perché le vite non fanno mai linee rette. E però forse sono le definizioni, che sono troppo dure, e gli idoli troppo puliti, idolatrati, adorati e venerati. Dopo 20 anni dalla vergognosa azione squadrista che portò alla morte di Davide Cesare, il “Dax” celebrato nei murales di mezza città, ci sono ragazzi di 18 anni che neppure lo conobbero che nei giorni scorsi hanno sfilato in suo onore, invocandolo come simbolo dell’antifascismo, come simbolo della rivolta.
Ecco Davide Cesare, Dax, giovanissimo. Sul palco, al Teatro Nuovo, c’è Pino Rauti
Eppure, in questa foto che True-News.it può pubblicare, eccolo qui, Davide Cesare, Dax, giovanissimo. Sul palco, al Teatro Nuovo, c’è Pino Rauti. Segretario del Movimento Sociale Italiano, prima volontario nella Repubblica di Salò, fascista. Lui è là davanti, a fare il servizio d’ordine. Perché Davide Cesare, in quella fase della vita, era fascista. Poi, la giravolta, il cambio, la svolta. Ognuno sceglie di essere quel che vuole essere. E il popolo sceglie i suoi eroi, spesso ignorandone i percorsi personali.