Vale la presunzione di innocenza anche per Soumahoro. E per la moglie di Soumahoro. Questo bisogna dirlo, e bisogna dirlo chiaro. Certo, colpisce che secondo gli atti dell’inchiesta la moglie dell’onorevole, che ha già mollato il suo gruppo ed è finito nel misto, e che doveva essere la nuova speranza della sinistra radicale (qualcuno lo voleva addirittura leader del Pd: probabilmente in Lombardia e FVG i Dem sarebbero andati in percentuale negativa, ma chi lo sa), avrebbe speso parte di soldi delle cooperative per comprarsi borsette e robe simili. Beni voluttuari.
Anche sui migranti c’è un business non da poco
Al netto del fatto che della moglie di Soumahoro, della suocera e di tutto il parentado coinvolto si occuperanno i giudici, basterebbe questo a capire che anche sui migranti c’è un business non da poco. E questo andrebbe detto per smontare le narrazioni per cui sono tutti missionari mancati che soccorrono i poveri del mondo arrivati in Italia. Semplicemente, come in tutte le cose umane, si fa diventare business anche l’accoglienza.
Dove gira denaro, ci sono problemi
E’ finita negli scandali la Chiesa Cattolica, per robe del genere, figurarsi se non ci finivano altri. Dove gira denaro, ci sono problemi. Fin qui, stiamo parlando di ovvietà. E’ l’ipocrisia che fa incazzare, francamente. Quelli che alzavano il pugno al cielo, il ditino, che si facevano maestrini di questo e quello, e poi si scopre che alla fine sono come tutti gli altri, e a volte peggio. Non sarebbe meglio predicare un po’ peggio, e magari razzolare un po’ meglio piuttosto che viceversa?