L’avvento dei social network ha modificato radicalmente il rapporto tra la politica e i cittadini. Negli ultimi anni, in maniera esponenziale, i politici hanno investito importanti risorse per promuovere massicce campagne attraverso l’uso dei social network e di piattaforme dedicate all’interazione con gli elettori. Basti pensare, ad esempio, la rilevante funzione svolta dalla piattaforma Rousseau di Casaleggio e dal blog di Beppe Grillo per il movimento 5S. Il successo dei grillini si è fondato proprio su questo metodo innovativo di fare politica.
Politici e social network, tutto comincia negli Usa nel 2008
Ormai i politici, sia a livello nazionale – anche attraverso team dedicati – sia a livello locale, passano moltissimo tempo a comunicare le loro idee e il loro lavoro attraverso Instagram, Facebook e Twitter. La campagna elettorale presidenziale del 2008 negli Stati Uniti, può essere considerata l’inizio di questa rivoluzione copernicana. Grazie all’utilizzo mirato, coordinato e intelligente degli strumenti di comunicazione digitale, Barack Obama è riuscito ad influire direttamente sulla mobilitazione degli elettori statunitensi ed è uscito vittorioso dalla tornata elettorale. Dal quel momento in poi i social sono diventati un mezzo centrale per determinare vincitori e vinti di ogni elezione, incidendo in modo significativo sul dibattito pubblico e per modificare la percezione dell’opinione pubblica su alcuni temi. I social vengono anche usati in politica estera da Paesi ostili per influenzare le campagne elettorali di altre nazioni.
Da un’indagine recente del Censis in merito al ruolo svolto dai social network nella comunicazione politica, emerge come “gli italiani si dividono tra fautori e detrattori in due parti quasi uguali. Il 16,8% ritiene che il ruolo oggi svolto dai social network nella comunicazione politica sia prezioso, perché così i politici possono parlare direttamente, senza filtri, ai cittadini. Il 30,3% pensa che siano utili, perché in questo modo i cittadini possono dire la loro rivolgendosi direttamente ai politici. Invece, il 23,7% crede che siano inutili, perché le notizie importanti si trovano nei giornali e in tv, il resto è gossip. Infine, il 29,2% è convinto che siano dannosi, perché favoriscono il populismo attraverso le semplificazioni, gli slogan e gli insulti rivolti agli avversari. In sintesi, i giudizi positivi sulla disintermediazione digitale in politica sono espressi da una percentuale che sfiora la metà degli italiani: complessivamente, il 47,1%”.
Politici e social network, avanzano i leader influencer
Da Matteo Salvini a Enrico Letta, da Matteo Renzi a Carlo Calenda, passando per Giorgia Meloni e Gigi Di Maio, i leader si trasformano in influencer per raccogliere consensi postando foto a raffica, cercando di imitare, a volte in maniera goffa i Ferragnez di turno. Ecco allora la foto con il cagnolino, l’Amatriciana a pranzo, la “pancetta” in spiaggia, i figli, i proclami, le invettive, le mascherine dai colori improbabili e l’avviso di garanzia in diretta social… Insomma i nostri politici postano di tutto, a volte anche troppo. E come gli innamorati prima si seguono e poi si “defollowano”, come accaduto tra Salvini e Di Maio. La politica 2.0, pur di racimolare qualche consenso in più, non esita a postare di tutto, anche il lato più intimo e umano, a volte grottesco. Il social del momento, che ha soppiantato di fatto Twitter e Facebook è sicuramente Instagram, la piattaforma creata da Systrom e Krieger e poi acquisita da Zuckerberg per la cifra monstre di 1 miliardo di euro. Questo social network consente inoltre di arrivare ad intercettare la fascia dei più giovani.
Politici e social network, investimenti in aumento
In Italia negli ultimi anni gli investimenti della politica nei social sono cresciuti in maniera esponenziale e in molti hanno compreso le ampie potenzialità di questo social media. Il first mover è stato sicuramente – insieme ai grillini – il leader della Lega che con il suo social manager Luca Morisi ha messo in piedi una macchina da guerra, definita dai detrattori “La Bestia”. La semplicità e la possibilità di utilizzare gli hashtag per seguire i trend del momento si coniuga perfettamente con la forza delle immagini e dei video – postati nelle stories – che riescono a raccontare ogni singolo momento della vita dei politici, senza perdere un minuto. Ormai i comizi non si fanno più nelle piazze, ma sui social e i risultati in termini di crescita sono stati più che evidenti.
Politici e social network, la top 10 dei leader italiani più seguiti
Esaminando la classifica dei 10 politici più seguiti su IG, al primo posto troviamo Matteo Salvini con 2,3 milioni di follower, seguito da Giuseppe Conte con 1,9 milioni e, al terzo posto la leader di Fratelli D’Italia Giorgia Meloni con 938mila follower che scalza il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio, che conta 904mila seguaci. Al quinto posto troviamo il politico e critico d’arte Vittorio Sgarbi con 548mila follower, seguito da Luca Zaia (489mila), Vincenzo De Luca (414mila), rispettivamente governatori delle regioni Veneto e Campania. Tra i primi 10 il presidente di Forza Italia Silvio Berlusconi (352mila), la sindaca di Roma Virginia Raggi (329mila) e l’ex deputato ex 5 Stelle Alessandro Di Battista con 272mila follower. Poco social Enrico Letta che si ferma a 62mila follower, mentre c’è stata una parabola discendente per Matteo Renzi che si attesta a 247mila seguaci. Nel 2016 i suoi 88 mila utenti gli consentivano di essere il secondo politico italiano più influente su Instagram, ora invece è fuori dalla top ten. Beppe Grillo si ferma 112mila, doppiato dal sindaco di Milano Beppe Sala che vanta 241mila follower. Il Presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana segna invece 105mila seguaci. Siamo comunque distanti anni luce dagli influencer italiani del momento come per esempio Chiara Ferragni che vanta 23,5 milioni di follower, Fedez (12,5 milioni) o il calciatore Cristiano Ronaldo con 258 milioni di fan. Nel complesso i politici di centro-destra sembrano molto più attivi su Instagram rispetto a quelli di centro-sinistra. Questo social è -secondo gli esperti – la piattaforma più influente da usare per la politica. Sicuramente è un social che premia i singoli leader a dispetto del partito che li rappresenta.
Politici e social network, la top 10 dei leader più seguiti nel mondo
Infine, per quanto riguarda la classifica dei politici più seguiti al mondo su Instagram troviamo al primo posto il primo ministro indiano Narenda Modi con 50,2 milioni di follower, seguito al secondo posto dal presidente dell’Indonesia Joko Widodo con 36,9 milioni di follower. Sul podio in terza posizione l’ex presidente degli Usa Barack Obama con 34 milioni di seguaci. Al quarto posto si colloca Donald Trump (24,4 milioni di follower) e poi il Presidente USA Joe Biden (14 milioni di follower). Seguono poi il presidente della Turchia Recep Tayyip Erdoğan (9 milioni di follower), Papa Francesco (7,4 milioni di seguaci) e la regina di Giordania Rania Al Abdullah (6,2 milioni di follower). A seguire il primo ministro degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Rashid Al Maktoum (5,4 milioni di follower) seguito dalla Guida Suprema dell’Iran Ayatollah Seyed Ali Khamenei (3,8 milioni di seguaci).