Il 12 febbraio 2018 Eugenio Scalfari, compianto fondatore dell’Espresso, scriveva sul settimanale: “Perché Berlusconi somiglia a Mussolini”. Dentro l’articolo spiega: “Niente fascismo per Berlusconi il quale tuttavia somiglia molto a Benito Mussolini, al punto d’essere una sorta di controfigura. Potrà sembrare assurdo sostenere una somiglianza che è quasi un’identificazione, ma questa è la realtà: un secolo dopo Mussolini è di nuovo con noi”.
Camilleri nel 2019: “Salvini è un ignorante con mentalità fascista”
Il 25 aprile 2019 Andrea Camilleri, bravissimo scrittore, spiega: “Salvini è un ignorante con mentalità fascista“. Renato Brunetta, ai tempi capogruppo di Forza Italia, parlando della legge elettorale voluta da Renzi, spiegava: “Ci ricorda il ventennio fascista, Mattarella lo fermi”. Giulio Tremonti venne dipinto come fascista, l’11 settembre 2008, per aver detto: “Non ho ideologia ma se mi si chiede dico Dio, patria e famiglia”. Ovviamente sia Gianfranco Fini che Giorgia Meloni sono stati tacciati di fascismo.
Dare a qualcuno del fascista, in Italia, è assai semplice
Negli anni ’70 i gruppi di sinistra moderata venivano tacciati di essere fascisti da quelli extraparlamentari. La Democrazia Cristiana era fascista per il Partito Comunista. E’ così da oltre 50 anni. Fascista, fascista, fascista. Oggi gli estimatori di Ignazio La Russa indicano in quel mazzo di rose bianco consegnato a Liliana Segre la fine di una guerra lunga 70 anni, la “pacificazione”. Come al solito la gente ci mette un po’, ma comunque arriva molto prima della politica: ha scelto un partito di destra infischiandosene del problema del fascismo, perché semplicemente nella società italiana la pacificazione è avvenuta tempo fa. Non c’è quasi più nessuno che abbia fatto la guerra, chi è nato negli anni immediatamente successivi ormai è anziano, e pure i Sessantottini e i loro oppositori hanno i capelli bianchi. Noi quarantenni, trentenni, ventenni ci ammazziamo di lavoro per cercare di capire come tirare avanti, in ordine sparso, tra guerre, pandemie, attentati tipo le torri gemelle, lotta al terrorismo islamico, due guerre del golfo, rivoluzioni informatiche eccetera.
Il premio al valore se lo merita il PD…
Mi vien da dire – in conclusione – che il premio al valore se lo merita il Partito Democratico: ha svolto talmente bene il suo ruolo che, dando del fascista a tutti, è passato da un imprenditore liberale – ovvero Berlusconi – a un autonomista ultracattolico, ovvero Salvini, a un avvocato fascista presidente del Senato, ovvero La Russa. Chissà, di questo passo potrebbe riuscire nell’impresa di resuscitare Benito alla presidenza della Repubblica. Sempre dandogli del fascista, ovviamente.