“Spacco tutto perché così mi diverto”. Blanco e le fioriere, che pure chissenefrega, perché nel festival della canzone che dovrebbe essere green eccetera non penserete mica che quei fiori finiranno in un altro posto che non sia un cassonetto, vero? Blanco che spacca tutto perché così si diverte, così come ha affermato dopo aver detto che aveva avuto un problema tecnico. Ma qui, di Blanco, interessa poco. Il problema non è Blanco, ma l’associazione “spacco tutto uguale divertimento”.
Mi ricorda il video incredibile di un giovane imbecille, che venne costretto a chiedere scusa dai genitori
Aveva partecipato a delle devastazioni a Milano e – il video è virale in rete ed è davvero cult – affermava di divertirsi quando c’era casino, quando c’era da rompere, da spaccare. Del resto, lo diciamo anche noi: “Quel video spacca”. Oppure, a mo di incitamento: “Vai e spacca tutto”. Peccato che spaccare sia il contrario di costruire, e che il conflitto tra di noi, tra noi e le cose, tra noi e noi stessi, ci abbia portato al punto in cui siamo adesso.
A forza di spaccare tutto non rimane nulla se non l’indifferenza
Perché a forza di spaccare tutto non rimane nulla se non l’indifferenza. L’indifferenza a ogni singola cosa che ci circonda. La rivoluzione non come cambiamento, ma come azzeramento. Cancel culture come regola di vita. Perché non c’è solo la violenza contro gli altri, nello “spaccare”, ma c’è anche l’insopportabile ipocrisia di chi pensando di essere pacifista impedisce demonizzando le opinioni altrui, anche le più bislacche. Povero Blanco, non bisogna farla più grande di quel che è, la sua piccola bravata da cantante che vorrebbe essere bello e dannato, e invece è solo imbecille. Avanspettacolo. Detto questo, anche lui ha spaccato: non solo le fioriere, ma anche le nostre palle.