Perché questo articolo potrebbe interessarti? Lo screzio tra Rocco Casalino e Luigi Bisignani sembra proseguire anche fuori dal Palazzo. L’ex portavoce di Giuseppe Conte e il faccendiere vicinissimo ai potenti erano sullo stesso aereo, ma hanno finta di non conoscersi. Eppure fino a poco tempo fa le cose andavano diversamente…
Aereo, interno giorno. Basta un treno a mandare a mandare un paese intero fuori binario. Le stazioni sono fuori servizio e allora gli aeroporti sono presi d’assalto. Un biglietto last minute Roma-Milano costa fino a mille euro. Ma può regalare retroscena insperati. Come il silenzio assordante tra l’ex Portavoce più tampinato d’Italia e l’uomo che sussurra ai politici. Nella business class di un volo di linea – frequentata da vari esponenti politici e palazzinari – si consuma il gelo tra il “Portavoce” Rocco Casalino e “l’uomo che sussurra ai potenti” Luigi Bisignani. I due fanno finta di non vedersi. Nascosti dietro lo schermo di un iPad o paventando il sovrappensiero di una visita alla toilette. Eppure, fino a poco tempo fa, i rapporti tra i due erano decisamente diversi.
Gli strascichi tra Casalino e Bisignani
Fino a poco tempo fa, sonavan le quiete stanze di Palazzo Chigi e il faccendiere Luigi Bisignani ne coglieva i rumori. Complici i suoi rapporti stretti con la politica che conta. Soprattutto ai tempi dei due esecutivi Conte, quando era difficile ottenere informazioni scottanti, a meno che non fossero di primissima mano. E’ abbastanza nota la selettività delle fonti a cui far trapelare notizie da parte dell’allora inquilino più chiacchierato di Palazzo Chigi. A far precipitare i rapporti tra il Portavoce e l’Uomo che sussurra ai potenti – come da dicitura dei titoli dei bestseller dei due protagonisti – un altro retroscena, datato 3 gennaio 2021.
A rompere l’idillio è stata una lettera aperta di Bisignani, pubblicata dal direttore de Il Tempo, quotidiano molto vicino ai palazzi romani. L’anno che per ultimo vide la presenza a Palazzo Chigi di Conte, defenestrato da lì a meno di un mese, comincia con una bomba di Bisignani, che rivela il naufragare dei progetti di partito personale di Giuseppi, e l’incrinatura dei rapporti col fido Casalino.
Il disvelamento del Piano Casalino
La creazione di un partito personale dell’allora e tuttora leader del M5s sarebbe un’idea a lungo covata da Casalino. Un piano che il portavoce aveva da tempo in mente e per il quale “sta forsennatamente perseguendo mobilitando la sua falange di collaboratori, consulenti ed aficionados raccolti tra servizi di sicurezza e società parapubbliche. Agli inizi anche Conte ci credeva, tronfio delle voci e dei sondaggi amichevoli”.
Così recitava la lettera di Bisignani, che dalle colonne del Tempo proseguiva il suo j’accuse. La musica, secondo il faccendiere, sarebbe cambiata “dopo che il consulente di un’importante società di marketing politico (che non è la Casaleggio Associati) ha fatto a Conte notare che senza la grancassa della Presidenza, solo per partire con un nuovo simbolo, bisogna trovare come minimo 30 milioni di euro tra pubblicità tv, radio e giornali, Twitter, Facebook, Instagram”. La retromarcia di Conte avrebbe “mandato su tutte le furie Casalino, il quale, comunque, sta portando avanti questo bluff come deterrente contro le elezioni”.
Rivelazioni e silenzi
Galeotta fu la lettera. La rivelazione dei rapporti ai minimi tra il premier e il suo portavoce è ricaduta anche sull’uomo che sussurra ai politici. Una frizione che ancora continua, facilmente intuibile dal gelo tra i due, così vicini eppure così distanti su quello stesso volo. Sono lontani i tempi di Palazzo Chigi. Eppure Casalino rimane responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle; mentre Bisignani continua a bisbigliare alle orecchie della politica. Chissà che tra i due non possa tornare il sereno… al momento tra Roma e Milano si sono percepite solo nuvole e tuoni.