Due facce della stessa medaglia. Così simili e così diversi. Tanto che potrebbero essere definiti gemelli diversi.
Milan e Inter sono alle prese con casi di mercato, per certi aspetti identici, riguardanti i loro numeri 9. Da un lato Olivier Giroud, dall’altro Edin Dzeko. Per entrambi il contratto in scadenza sta facendo sudare le rispettive dirigenze, che al momento non riescono ancora a risolvere positivamente la questione trovando la quadra per prolungare il rapporto. D’altronde non è semplice, visto che entrambi i cannonieri sono classe 1986 e perciò quest’anno avranno 37 anni (Dzeko già compiuti, Giroud ancora da fare).
Difficile andare oltre il rinnovo annuale
Già, ma a quali condizioni economiche? La partita si gioca tutta qui. Partiamo dal milanista: Giroud attualmente percepisce 3,5 milioni e vorrebbe – visto il rendimento brillante di questo biennio – passare a guadagnarne 4 netti. Gli stessi che prende il compagno di reparto, decisamente meno performante del francese, Divock Origi. Il Diavolo non vorrebbe andare oltre i 3,6-3,7: insomma ballano ancora 300-400mila euro. Qualche squadra inglese (Everton e Crystal Palace tiene d’occhio la vicenda in caso di rottura), mentre le sirene americane al momento non solleticano Olivier.
Torniamo quindi dalle parti di Casa Milan
La distanza c’è ma appare tutt’altro che incolmabile. Ecco perché filtra ottimismo dalle parti di via Aldo Rossi sulla permanenza del proprio bomber per un’altra annata. Avanti insieme, con l’obiettivo di chiudere l’accordo nel mese di aprile onde evitare tira e molla stucchevoli e pericolosi. Quelli che invece rischiano di vivere i cugini nerazzurri nelle prossime settimane. Qui le condizioni economiche sono ben più alte e onerose. Dzeko, infatti, percepisce 5,5 milioni più bonus e vuole rinnovare sugli attuali parametri (non sotto i 5 per intenderci). Soluzione questa che non convince Beppe Marotta e Piero Ausilio che da tempo hanno operato una politica di spending review sugli Over 30.
Ok il rinnovo, ma con decurtamento degli emolumenti del 20-30%
Ok il rinnovo, ma con decurtamento degli emolumenti del 20-30%. In soldoni: il bosniaco può restare se accetterà di guadagnare 3,5 milioni più premi. Al momento l’attaccante ex Roma ha preso tempo. Se da un lato in Italia e a Milano si trova benissimo, dall’altro non vorrebbe abbassassi lo stipendio. Le offerte, soprattutto esotiche, non mancano (MLS, Arabia Saudita e Turchia). Addirittura il Galatasaray sarebbe pronto a farli firmare un biennale, qualora Mauro Icardi a giugno non dovesse restare a Istanbul. Insomma, Aprile si preannuncia anche per il 9 interista un mese cruciale. Da dentro o fuori. Il tempo delle riflessioni sembra finito. Ora servono le risposte definitive. L’Inter ha le idee molto chiare in tal senso e ha già fatto sapere non rilancerà economicamente. Al massimo potrebbe inserire una opzione per una seconda stagione legata al raggiungimento di tot presenze e traguardi di squadra con una exit strategy in favore della società nerazzurra dinanzi a una penale. Perché i sentimenti non bastano di fronte ai bilanci…