Dolce e amaro. Il basket italiano si prepara con questa doppia sensazione in bocca a quello che sarà l’ultimo atto della stagione 2022-2023. Gara 7 della finale scudetto tra Olimpia Milano e Virtus Bologna rappresenta infatti il massimo di quanto sognato ad inizio anno dalla Lega Basket: la partita delle partite, l’evento degli eventi. Dal punto di vista commerciale, dell’audience televisiva e della comunicazione un vero e proprio tesoro in grado sicuramente di fare del bene per tutto il movimento. E anche dal punto di vista tecnico ci si aspetta tanto, tanto quanto hanno già offerto le prime 6 partite tra Scarpette Rosse e V Nere ricche davvero di contenuti (come dimostra ad esempio il grande primo tempo di gara 6). Però..
Si perché c’è sempre un però, c’è il rovescio della medaglia dietro questa partita.
Che infatti la finale fosse questa era la cosa più scontata del mondo, già dal settembre scorso, se non da prima. La superiorità tecnica è soprattutto finanziaria delle due società è imbarazzante, lo è stata per tutta la stagione e nei playoff è esplosa in tutta la sua forza. Un esempio: oltre ai 12 giocatori utilizzati da Ettore Messina ieri Milano aveva in borghese un altro quintetto in grado di giocarsela facilmente per il terzo posto in classifica nel normale campionato. I nomi: Pangos (pagato quasi 2,5 mln l’anno per fare da spettatore), Alviti, Davies, Thomas, Mitrou-Long e, sesto uomo Luwawu Cabarrot.
Ci sono due squadre che di fatto hanno a disposizione tre quintetto titolari in un unico roster
E lo stesso discorso si può fare per i rivali bolognesi. Insomma. Ci sono due squadre che di fatto hanno a disposizione tre quintetto titolari in un unico roster. Un obbligo per le due compagini impegnate in Eurolega (torneo principe del basket europeo anche per ragioni economiche e che obbliga i partecipanti anche a due sfide infrasettimanali nel giro di 48 ore) ma che di fatto crea un oceano di distanza con gli altri team italiani senza budget, con uomini contati e tanti ragazzini delle giovanili per arrivare a quota 12 giocatori. E questo non piace a molti, soprattutto ai tifosi delle altre squadre consci dell’impossibilità di poter competere per lo scudetto e anche a chi deve andare a caccia di sponsor per team di fatto “perdenti” annunciati.
Olimpia Milano e Virtus Bologna si giocheranno venerdì 23 giugno il tricolore e sarà una partita di sicuro bellissima, fosse solo per l’adrenalina che si respirerà al Forum di Assago. Ma è ovvio che stanno giocando un campionato a parte, lontani anni luce dal resto del basket italiano. Che forse sarebbe ancora più bello se fosse un pochino più equilibrato.