“La Germania deve limitare l’uso del gas per la produzione di elettricità. E dare la priorità al riempimento degli impianti di stoccaggio per compensare il repentino crollo dell’offerta dalla Russia“. Con queste parole, Robert Habeck, il ministro tedesco dell’Economia domenica ha aperto nel paese lo scenario del razionamento. Gli annunci a sorpresa non sono finiti. In una mossa apparentemente contraria ai principi del Partito dei Verdi, di cui è esponente da oltre vent’anni, Habeck ha annunciato che la Germania dovrà anche aumentare la combustione del carbone.
La risposta al taglio di Mosca
Le parole del ministro fanno inevitabilmente seguito all’annuncio di settimana scorsa da parte di Gazprom di ridurre le forniture attraverso il gasdotto Nord Stream 1. Ufficialmente per motivi tecnici, causati da presunti ritardi nella ritardi nella riparazione delle turbine da parte della società tedesca Siemens, in parte dovuti alle sanzioni contro la Russia. Di fatto una decisione politica del Cremlino.
La Germania è stata oggetto di intense critiche in passato, in particolare dagli Stati Uniti, per la sua dipendenza da fonti energetiche russe a basso costo. Washington ha sempre considerato un rischio per la sicurezza dell’Europa la politica di avvicinamento energetico alla Russia, voluta da Angela Mekel.
Carbone e razionamenti
“Per ridurre il consumo di gas, è necessario utilizzare meno gas per generare elettricità. Le centrali elettriche a carbone dovranno invece essere utilizzate di più”. La nota di Habeck prosegue sulla necessita di necessario pompare più gas negli impianti di stoccaggio. “Altrimenti, sarà molto ridotto in inverno”, ha detto. Attualmente, Deutsche Welle stima che gli impianti di stoccaggio del gas in Germania sono pieni per circa il 57%.
Habeck si è lamentato della necessità di utilizzare più carbone per produrre elettricità, ma ha descritto la situazione attuale come seria. “È amaro, ma in questa situazione è semplicemente necessario ridurre il consumo di gas“, ha affermato.
Compromessi sull’ambiente
Il governo di coalizione si è prefissato l’obiettivo di rendere la produzione energetica tedesca libera dal carbone entro il 2030. Il ministro verde ha dovuto scendere a compromessi su molte questioni ambientali. Habeck ha proposto di porre un limite al riscaldamento domestico e il governo vuole anche istituire un modello di asta del gas quest’estate per incentivare il risparmio di gas da parte dell’industria.
In base allo schema, i clienti industriali che possono fare a meno del gas ridurranno i propri consumi in cambio di una compensazione finanziaria. Il gas risparmiato verrà quindi messo in stoccaggio. Il governo sta inoltre pianificando un’ulteriore linea di credito di 15 miliardi di euro (15,7 miliardi di dollari) tramite la banca statale KfW per consentire al gestore dell’area del mercato del gas tedesco Trading Hub Europe di acquistare gas per riempire gli impianti di stoccaggio.
Proposta di fratturazione
Il terzo partito nella coalizione di governo, i neoliberisti Liberi Democratici (FDP), ha anche chiesto alla Germania di riconsiderare il divieto del 2017 sul fracking non convenzionale in mezzo ai problemi di approvvigionamento. Il fracking è un processo per estrarre petrolio e gas dalla roccia di scisto utilizzando sostanze chimiche e pressioni considerate da molti ambientalisti estremamente dannose per la natura. Ma il direttore parlamentare del FDP Torsten Herbst ha detto che tali obiezioni non erano più rilevanti. “Come dimostrano gli studi scientifici, secondo i moderni standard di sicurezza, il fracking non provoca danni ambientali rilevanti“, ha affermato. Riferendosi al fatto che la Germania intende importare gas di fracking dagli Stati Uniti, ha affermato che coloro che sono favorevoli alla mossa non possono opporsi alla promozione del fracking sicuro nella stessa Germania.