Oggi Massimo Gramellini, sul Corriere della Sera, attacca Matteo Salvini (come se fosse una novità!) perché, durante i festeggiamenti per la vittoria dello scudetto da parte del Milan, avrebbe intonato cori che mandavano a stendere gli interisti. Uno sfottò consentito, secondo Gramellini, alla gente normale, ma non a un politico. Perché un politico – sempre secondo l’opinionista – deve essere migliore. Quindi, niente sfottò ai rivali. Anche se è un supertifoso come Salvini, che da sempre professa la propria fede calcistica separandola nettamente da quella partitica.
A Salvini non è concesso il diritto di gioire per lo scudetto
Ora, va bene la lotta politica, e va bene che di Salvini bisogna scrivere male sempre e comunque, esattamente come bisognava scrivere male sempre e comunque di Berlusconi un tempo, pena il non far parte del consesso di intellettuali dissidenti nella forma ma assai conformisti nella sostanza, ma potremmo almeno salvaguardare il diritto a gioire per lo scudetto della propria squadra di calcio? Invece no, a Salvini non è concesso neppure questo. Cianciano – gli stessi! gli stessi! – del rispetto, del peso delle parole (che spesso Salvini ha usato a sproposito), ricordando Mia Martini e il suo suicidio, e poi sui social è tutto un tripudio di Salvini che porterebbe sfiga quando tifa per qualcosa. E giù a darsi di gomito, sorridendo, commentando con hashtag allusivi.
Per ulteriori consigli, riferirsi alle regole di condotta del Partito Comunista Cinese,
Cianciano, come Gramellini, di libertà, e poi un essere umano non è libero di gioire come gli pare per la propria squadra di calcio. Consigliamo a Gramellini di fare un bel decalogo del perfetto politico, che deve essere migliore della “gggente comune”. Suggeriamo di inserire “niente sesso fuori dal matrimonio”, “niente banchetti” e pure “niente partite di golf“, e magari anche la gestione obbligatoria “delle famiglie armoniose”, oltre a “niente sfottò agli avversari calcistici”. Per ulteriori consigli, riferirsi alle regole di condotta del Partito Comunista Cinese, pubblicate qualche tempo fa. Per quanto mi riguarda Salvini può urlare, in una festa di piazza, quel che gli pare contro gli interisti così come gli interisti contro i milanisti (e contro Salvini), senza che un Gramellini qualunque debba loro rompere per forza i c….ni.