Sono contrarissimo ai condoni. Premessa d’obbligo, che non deve suonare falsa come quella del “ho un amico omo”, oppure “non sono razzista ma”. I condoni sono diseducativi, e per quanto mi riguarda l’Agenzia delle Entrate dovrebbe mandare fuori domani mattina migliaia di ispettori a controllare tutte le villette e i condomini se sono perfettamente a norma, altrimenti revoca del 110 per cento e ulteriore multa. Chi ruba allo Stato ruba anche a me, e dunque deve essere punito severamente. Mi piacerebbe uno Stato che punisce coma puniscono gli Usa, che misero in carcere Al Capone per frode fiscale prima ancora che per gli omicidi.
Le piante degli edifici? Non c’è solo il catasto
Detto questo, c’è da dire che lo Stato si deve un po’ impegnare. In Italia esistono due “luoghi” dove si tengono le piante degli edifici. Uno è scontato. E’ il catasto. Peccato che il catasto, assai più avanti con la digitalizzazione, sia solo il luogo che serve a capire se le imposte sono state pagate. Insomma, si accerta che il costruttore e poi il proprietario paghi il giusto all’erario. Poi c’è il Comune, che è titolare delle pratiche edilizie. Qui cominciano i casini. Perché ogni ufficio ha il suo stato di avanzamento della digitalizzazione, ci sono piantine che sono andate perdute e poi, negli anni 70 e 80, era abbastanza usuale presentare le piante al Catasto e al Comune, ma poi aggiornarle solo al Catasto. Ci sono condomini che in Comune risultano privi di ascensore, e invece è da 50 anni che ce l’hanno.
Il labirinto degli archivi, tra Catato e comune
In un mondo normale, si prenderebbero gli archivi, si farebbe una riconciliazione, generalmente seguendo il Catasto, e si risolverebbe il problema. Invece in Italia no. Per sanare un problema bisogna prendere un geometra, meglio se ammanicato con il Comune, che vada al Catasto, prenda la piantina e poi vada in Comune per farla depositare, con relativa sanzione da pagare. E’ una cosa possibile, questa? E’ normale? Per l’Italia sì. Il motivo è semplice. E’ un modo per far mangiare tutti. I dipendenti del Comune, che tra pratiche e controlli, devono sempre essere aumentati come numero. I geometri, che per ogni servizio si prendono la loro brava parcella. I dipendenti del Catasto, che sono chiamati a supportare i Comuni. Il condono non è la soluzione. Ma capisco che a qualcuno gli venga anche la tentazione.