Dunque, Eni ha aperto un conto in rubli per pagare il gas. Ripetiamo: la nostra compagnia petrolifera e di approvvigionamento energetico, una delle più grandi del mondo, ha aperto un conto in rubli per pagare il gas.
Stiamo pagando a Putin il gas in rubli
Traduciamo: stiamo pagando a Putin il gas in rubli. Ancora, andiamo avanti con la traduzione: stiamo facendo quello che ci ha chiesto di fare Putin. Anzi, che ci ha imposto di fare. E noi, Europa, noi, Italia, mentre ci atteggiamo con la faccia feroce e andiamo a fare le gite di dispiacere a Bucha, paghiamo Putin con la valuta che lui vuole per andare avanti a creare altre Bucha. C’è poco da dire, ed è così. Questo non ve lo racconteranno sui giornali. Non vi diranno sui giornali, e non metteranno nell’apertura della prima pagina che il rublo (vedasi grafico qui sotto), è ai suoi massimi da oltre un anno. Ripetiamo, per chi si fosse distratto: il rublo – nel bel mezzo di una guerra con mille sanzioni a Putin – è ai suoi massimi da prima del maggio 2021. Ci siamo capiti?
Ecco, adesso tiriamo qualche conclusione
Primo: l’Europa non conta niente. Gli stati membri decidono che il gas viene pagato in euro e le compagnie, che sono possedute dagli Stati, e i cui amministratori delegati e presidenti sono decisi dagli Stati, pagano in rubli e non in euro. Secondo: gli Stati membri sono ipocriti. Da una parte vanno sulle televisioni a dire cretinate, dall’altra – impauriti dal fatto che a gennaio potrebbe finire il gas – fanno tutto quello che chiede il grande dittatore.
Finiamola di dire che Zelensky sta vincendo
Terzo: i giornali devono smetterla di scrivere bestialità. Basta prendere in giro la gente dicendo che Zelensky, a cui – come ha sottolineato Dagospia – manca solo la sagra della porchetta di Ariccia per le sue esternazioni e la sua presenza costante sulla stampa, finiamola di dire che Zelensky sta vincendo. Bisogna dire la verità. L’Ucraina sta perdendo. E’ previsto un tracollo del 40 per cento del PIL interno. E’ prevista una carestia. Non ci sono più donne nel paese né bambini né scuole perché sono tutti fuggiti (e giustamente). Altro che riconquista! E’ prevista una recessione in tutta Europa, che sta mandando miliardi di euro di armi. E in tutto questo Putin sta vincendo finanziato dal gas che noi gli compriamo con la valuta che lui vuole, grazie alla quale le sue casse probabilmente sono pure più piene di quando ha cominciato questa follia.
I cittadini europei non meritano di essere presi in giro
Questo dovremmo dire ai nostri lettori. E lasciare che loro ci ragionino su. Perché non sono bambini da convincere, ma cittadini. A volte distratti, a volte esausti dopo una crisi economica mondiale, il terrorismo, una pandemia, e adesso la guerra, in soli 15 anni. Ma sono molto più intelligenti e duri di quel che si possa pensare, se hanno passato tutte le traversie e sono ancora qui, oggi, a tirare avanti la baracca. Ecco, sì. Di essere presi in giro, i cittadini europei, non se lo meritano proprio.